A.B.
1 luglio 2016
Paulilatino: Coldiretti ripropone su pane fattu in domo
Un tour negli antichi forni a legna del centro storico, nel mulino idraulico e nei laboratori di pane giocattolo e artistico alla riscoperta dei saperi della cultura contadina. «Momento difficile per la cerealicoltura isolana», sottolinea Coldiretti
PAULILATINO - Coldiretti ripropone la manifestazione “Su pane fattu in domo”. Domani, sabato 2 luglio, a partire dalle ore 16.30, il centro storico di Paulilatino si animerà con i profumi antichi del pane appena sfornato nei vecchi forni a legna realizzati con fango e mattoni. Gli antichi saperi, tramandati nelle abili mani di tante imprenditrici locali, rivivranno per una sera.
Ben dodici i forni che realizzeranno ciascuno una delle tante tipologie di pane locale: su ztichi, su crivazzu, s’imburtoriu, su leppere, su ztichi modde, pane cun gherdas, coccois, pistoccu, setzadura, painzeddas e painzeddas frissias. Tre i laboratori: due di pane pintau ed uno sul pane giocattolo. Poi, la visita all’ unico e suggestivo mulino idraulico, tuttora funzionante, dei venti presenti un tempo nel Comune e dei 120 in tutto il territorio circostante. Ingresso gratuito al Museo Palazzo Atzori e vendita dei formaggi locali casizzolu, provolone e fresa, del pane nel panificio Cilocche. La giornata sarà animata dalle maschere di Sos Corrajos, dai gruppi folk locali e da giovani fisarmonicisti ed organettisti paulesi e del territorio.
«L’iniziativa è anche l’ occasione - rimarca il direttore provinciale Coldiretti Giuseppe Casu – per lanciare un forte messaggio sindacale. La cerealicoltura in Sardegna vive un ulteriore momento di difficoltà: produzioni in diminuzione rispetto al grande fabbisogno e, ancora peggio, scarsamente remunerate all’origine. Una filiera tutta sarda per un prodotto con una storia culturale, economica ed identitaria come il pane è non solo auspicabile ma, possibile. Occorre dunque partire dalla promozione e valorizzare delle nostre peculiarità regionali, come il grano, dove una remunerazione “sostenibile” al produttore è il punto di partenza. Per cui, anche eventi che ripropongono la panificazione domestica – conclude Casu - con l’utilizzo dei fermenti naturali (su fermentazzu) e delle materie prime locali, a partire dal grano e dalle farine, servono per rivendicare il ruolo fondamentale rivestito dai produttori locali».
Nella foto: il direttore provinciale Coldiretti Giuseppe Casu
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