A.B.
23 luglio 2015
Banda Mesina: oltre centoventi anni di carcere ai venti condannati
Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari ha accolto le richieste del pubblico ministero. La sentenza pronunciata questo pomeriggio non riguarda i capi dell´organizzazione
NUORO – Sono stati oltre 120 gli anni di carcere emessi a carico dei venti imputati del processo-bis nato dall'inchiesta sulla presunta banda capeggiata da Graziano Mesina e concretizzata in un blitz dei Carabinieri che nel giugno 2013 arrestarono venticinque persone in tutta la Sardegna ed altre in varie parti della Penisola. La sentenza, pronunciata questo pomeriggio (giovedì) dal giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cagliari Cristina Ornano (che ha sostanzialmente accolto le richieste del procuratore aggiunto Gilberto Ganassi, anche se per qualche imputato è caduta l'associazione a delinquere), non riguarda i presunti capi dell'organizzazione sgominata (Graziano Mesina, Corrado Altea, Gigino Milia e Vinicio Fois), che hanno scelto la strada del dibattimento e sono a processo davanti al Collegio della Seconda Sezione Penale dello stesso Tribunale.
Invece, in venti (tra loro anche i nipoti e l'autista di Mesina) avevano optato per farsi giudicare direttamente dal gup Ornano, che oggi ha letto la sentenza nell'aula della Corte d'Assise. Un'udienza di camera di consiglio celebrata a porte chiuse, con un nutrito dispiegamento di forze dell'ordine a presidiarne l'interno.
Tutti sono stati condannati a pene oscillanti tra gli undici ed i due anni. Le condanne più pesanti sono arrivate per Antonio Mascia (undici anni); Giovanni Antonio Musina, Guido Brignone e Domenico Scordo (nove); Giovanni Morabito (otto). Tra i venticinque arrestati nell'operazione della Dda di Cagliari, non tutti hanno avuto contestato il reato associativo.
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