Giovedì, nuovo appuntamento con le buone letture proposte dal festival “Dall’altra parte del mare". Il protagonista della settimana, accompagnato da Valentina Simula, presenterà il suo romanzo d´esordio, “Aspettando i naufraghi” (Minimum fax), un racconto apocalittico
ALGHERO - Giovedì 4 aprile, nuovo appuntamento con le buone letture proposte ad Alghero dal festival “Dall’altra parte del mare". Il protagonista della settimana sarà Orso Tosco che, accompagnato da Valentina Simula, presenterà il suo romanzo d'esordio, “Aspettando i naufraghi” (Minimum fax), un racconto apocalittico in cui, “in un tempo e in un mondo in cui non c'è più niente da sperare”, l'unica forma di vita che riesce a sopravvivere è proprio la speranza. Orso Tosco è scrittore e sceneggiatore. Ha pubblicato racconti in Watt ed in altre riviste.
Tra i partecipanti ad una festa sfrenata che si conclude con un suicidio collettivo, Massimo è l’unico a non premere il grilletto. Eppure la fine è vicina, per tutti. La guerra incombe ed i naufraghi stanno arrivando. In pochi mesi, quello che inizialmente sembrava soltanto un gruppetto di invasati è cresciuto in modo inarrestabile, tanto da sovvertire l’intero ordine globale. L’unica caratteristica che lega i suoi componenti è l’abbandono di ogni comunicazione verbale. I naufraghi si esprimono mediante le loro azioni, azioni che sono violente, distruttive, definitive. Per uccidersi o farsi ammazzare, un posto vale l’altro, Massimo lo sa bene. Ma all’ultimo momento decide di trascorrere il poco tempo che gli rimane con Piero, suo padre, confinato all’Hospice San Giuda, un sanatorio incastonato tra le valli di un entroterra che somiglia molto a quello ligure. Massimo non è mai riuscito ad accettare la malattia del padre, ma ora, sentendosi ugualmente spacciato, è lui ad avere bisogno della sua presenza.
Un analogo cambio di prospettiva consentirà anche agli altri abitanti dell’Hospice di resistere al peso della disperazione. Che si tratti del dottor Malandra (timido chirurgo morfinomane), di Guido (infermiere, alcolista ed ultras), di Olga (suora in lotta contro la felicità e contro il proprio passato), tutti comprenderanno l’ultima, possibile verità: che ci può essere speranza senza speranza. Con uno stile potente ed attraverso continui sconfinamenti nel fantastico, Orso Tosco riesce a dare ai lettori una rappresentazione quanto mai reale delle motivazioni segrete che ci spingono a vivere, fino all’ultimo respiro. E, forse, persino dopo.
Nella foto: Orso Tosco
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