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Red 8 febbraio 2019
Ex Ati Ifras: in 19 a Porto Conte
Sottoscritti oggi a Cagliari, nella sala riunioni del Palazzo della Regione autonoma della Sardegna, due accordi che sanciscono la positiva chiusura della vicenda di 501 lavoratori ex Ati-Ifras licenziati a dicembre 2016 e che hanno visto dopo ventisei mesi la riassunzione


ALGHERO - Sottoscritti oggi (venerdì) a Cagliari, nella sala riunioni del Palazzo della Regione autonoma della Sardegna, due accordi che sanciscono la positiva chiusura della vicenda di 501 lavoratori ex Ati-Ifras licenziati a dicembre 2016 e che hanno visto dopo ventisei mesi la riassunzione. 354 sono stati riassunti, mentre i restanti 147 sono stati accompagnati fuori dal bacino con esodo. 114 sono stati riassunti dall’Igea, 85 dall’Ente Parco, diciannove dal Parco di Porto Conte, ventidue dal Parco di Monte Arci, cinquantatre dal Cammino Minerario di Santa Barbara, otto dall’Associazione Minierie Rosas, diciassette da Domusacqua, due dal Comune di Iglesias, uno dal Comune di Gadoni e trentatre dal Comune di Sassari.

La Regione, con le organizzazioni sindacali, i Comuni e gli enti coinvolti, ha siglato l'accordo che riguarda le posizioni di tutti gli addetti ed il Protocollo d'intesa che guarda al futuro ed al consolidamento del progetto del Parco geominerario. Nell'accordo sindacale viene previsto che la durata dei contratti a tempo determinato possa proseguire qualora necessario fino al completamento delle procedure per l’individuazione dell’operatore che provvederà all’assunzione dei lavoratori a tempo indeterminato. Nel Protocollo vengono definiti gli obiettivi generali per il rilancio del territorio del Parco attraverso il recupero a fini turistici di un grande patrimonio paesaggistico, culturale ed ambientale. Con la firma dei due documenti, si chiude il lungo lavoro del Tavolo partenariale promosso dalla Regione. Sono state definite le posizioni di oltre 500 lavoratori, 251 persone sono state inserite con contratti a tempo determinato nei Comuni e negli enti che hanno presentato progetti legati alla valorizzazione ed alla cura di importanti siti minerari: dal Sulcis, al Sassarese, al Nuorese al Gerrei.

Altri 114 lavoratori sono stati inseriti all'interno di Igea sempre con contratti a tempo determinato. Tutto questo è valido per la fase di transizione, in attesa del bando internazionale che dovrà individuare il soggetto che gestirà le attività del Parco Geominerario. Per 147 persone si è dato corso alle procedure per l'esodo su espressa richiesta degli interessati. Hanno offerto un concreto contributo ai fini delle individuazione delle migliori soluzioni le strutture degli Assessorati regionali degli Affari generali, del Lavoro, degli Enti locali e dell'Industria, Aspal, Igea ed Insar, con le organizzazioni sindacali, i Comuni, i consorzi di Comuni e gli enti che hanno presentato le proposte finalizzate al reimpiego del personale ex Ati Ifras.

«Vertenza Geoparco: oggi si è conclusa positivamente con la firma in Regione dell’accordo di programma». Lo afferma con soddisfazione Cristiano Ardau, segretario generale della UilTuCs Sardegna. «Con la sottoscrizione dell’accordo di programma, la Giunta Regionale insieme ai sindacati di Cgil, Cisl e Uil hanno sancito il percorso futuro del progetto», sottolinea Ardau. Presenti gli assessori regionali degli Affari generali Filippo Spanu, al Lavoro Virginia Mura, agli Enti locali Cristiano Erriu ed all’Industria Maria Grazie Piras, l’Aspal e l’Insar. Il Parco Geominerario insiste in oltre novanta Comuni di tutta la Sardegna, quale pezzo di sviluppo per valorizzare, bonificare e rendere fruibile turisticamente i 380mila ettari di siti minerari dismessi. Un patrimonio di grande valore storico, industriale e culturare, già riconosciuto dall’Unesco come patrimonio dell’umanità. «Con la firma di oggi si è assicurato il futuro al progetto, l’occupazione ai lavoratori coinvolti con la possibilità a regime, di creare altra occupazione e nuovo sviluppo per la Sardegna», conclude il segretario UilTuCs.
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