Scatta la denuncia. Desirè Manca, consigliera comunale di Sassari, denuncia pubblicamente quelli che definisce gli "inammissibili attacchi alla mia persona come donna e come madre". Politica sempre meno autorevole sui social e sul web
SASSARI - "Chi di spada ferisce, di spada perisce", nella più classica variante "Chi la fa l'aspetti": quando si parla di 5 Stelle, i due proverbi diventano subito attualissimi. E' il caso degli insulti via social che hanno reso famoso il movimento di Casalleggio e Grillo, nato soprattutto grazie alle urla di dissenso sfrenato e generalizzato contro tutto e tutti. Non senza veri e propri meccanismi d'insulto e dileggio di massa nei confronti di chi non apparteneva al Movimento, o aveva la sola colpa di credere in altri partiti o movimenti.
Oggi i protagonisti inconsapevoli si ribaltano. Capita così che una consigliera comunale Pentastellata di Sassari, candidata consigliera regionale alle elezioni di febbraio in Sardegna, venga pesantemente insultata sui social, tanto da denunciare pubblicamente le offese e rivolgersi, giustamente, ai propri legali per perseguire i responsabili di tanta barbarie. «Esprimersi al pubblico giudizio non può corrisponde l’essere sottoposti al pubblico ludibrio. Chi fa politica e si impegna per migliorare le condizioni di vita dei suoi concittadini, a più livelli, non può né deve avere paura di metterci la faccia e proporre le sue idee, ma è inaccettabile che prescinder dal contraddittorio sulle idee, spesso anche positivo e costruttivo, una persona venga attaccata sul piano personale come persona, come donna e come madre. Inaccettabile per me che lo subisco, inaccettabile per un sistema più generale che si muove su questi binari a rischio deragliamento» scrive Desirè Manca.
Parole che non fanno una grinza. Verissime e attualissime, pronunciate in passato decine di volte da molti rappresentanti politici in passato denigrati come oggi accade alle consigliera Pentastellata. «Sono una cittadina, ma sono anche e soprattutto una dona e una madre. Essere etichettata con le espressioni più becere riferibili al mio aspetto fisico ed al mio essere donna è pratica che mi fa ribrezzo, perché non attacca il mio impegno politico ma punto a demolire me come individuo - spiega - Non ho intenzioni di enumerare i “complimenti” ricevuti né di commentarli nello specifico: a questo stanno provvedendo i miei legali» conclude la Manca. Come dargli torto.
Foto d'archivio
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