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S.O. 9 gennaio 2019
Effetto-caldo: migliaia di meduse ad Alghero
Il fenomeno, più comune in primavera, è decisamente strano in inverno. Potrebbe essere la logica conseguenza di un innalzamento delle temperature medie. La denuncia del Wwf Sardegna


ALGHERO - Sono migliaia le piccole meduse Pelagia noctiluca che nei giorni scorsi si sono spiaggiate dal lido di Alghero alla spiaggia di Maria Pia (costa nord-occidentale della Sardegna). Questi fenomeni sono più comuni nel periodo primaverile o autunnale, ma non in quello invernale. La Pelagia noctiluca è conosciuta anche con il nome volgare di “medusa luminosa” perché al contatto emette dei flash di luce verdastra molto appariscente, soprattutto nelle ore notturne.

E’ una specie pelagica ed ha numerosi tentacoli urticanti che producono irritazioni cutanee. E’ legittimo dunque chiedersi come sia possibile il fenomeno in questo periodo dell’anno. «Esso potrebbe essere ricondotto - commenta Carmelo Spada Delegato Wwf per la Sardegna - alla “tropicalizzazione” del Mediterraneo ovvero al riscaldamento delle acque che amplierebbe il periodo di permanenza delle meduse».

Di sicuro il 2018 si classifica al quarto posto tra gli anni più bollenti del pianeta facendo registrare una temperatura media sulla superficie della Terra e degli Oceani, addirittura superiore di 1 grado rispetto alla media del Ventesimo secolo. Questo record ha battuto il precedente segnato nel 2014, in cui le temperature sono risultate superiori di 0,13 gradi rispetto alla media storica. La tendenza al surriscaldamento è evidente anche in Italia, dove non si sono mai registrate temperature così elevate dal XIX secolo con valori superiori di 1,53 gradi la media storica.

«Innalzamento della temperatura, pesca eccessiva e riscaldamento climatico sono probabilmente concause di un mare sempre meno pescoso. Nel mare c’è sempre meno pesce mentre aumenta la plastica - ha continuato Carmelo Spada Delegato Wwf per la Sardegna - l’inquinamento da plastiche è una minaccia che colpisce tante specie che in mare vivono: 8 milioni di tonnellate di materie plastiche ogni anno finiscono in acqua, oltre 150 milioni di tonnellate navigano in tutto il mondo. In mare aperto e sulle coste italiane la plastica rappresenta il 70-80% dei rifiuti marini. Il Mediterraneo è tra i mari più colpiti».
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