Tutto pronto al Teatro Civico, dove andrà andrà in scena l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te?”, ideato e diretto da Antonio Marras e prodotto da Valeria Orani, nell’ambito di ExPop Teatro 2018–16esimo Festivalguer
ALGHERO – Tutto pronto al Teatro Civico di Alghero dove domani sera (martedì), andrà in scena l’anteprima nazionale dello spettacolo teatrale “Mio cuore io sto soffrendo. Cosa posso fare per te?”, ideato e diretto da Antonio Marras e prodotto da Valeria Orani, nell’ambito di ExPop Teatro 2018–16esimo Festivalguer. Lo spettacolo è stato presentato, in anteprima nazionale, da mercoledì a domenica, al Teatro Massimo di Cagliari, per la Stagione de “La grande prosa & Teatro Circo” firmata Cedac/Circuito multidisciplinare dello spettacolo in Sardegna. Il titolo, mutuato da un verso di una canzone di Rita Pavone, racconta tanto della poetica di Marras, che strappa, cuce, prende in prestito, ricrea, immagini, visioni di cultura popolare, narrazioni della memoria di oggetti dimenticati.
Lo spettacolo si articola in quattordici momenti, quattordici “tranche de vie”, quattordici azioni che registrano episodi, sogni, turbe, incubi ed ossessioni, quattordici scene, che mettono in mostra il comune sentire di generazioni di figli, compagni ed amanti. Sul palco, dieci uomini e dieci donne interagiscono con dieci cuori vestiti di niente o con gli abiti appoggiati come se si trattassero di corpi estranei, elementi inutili o imposti dal comune senso del pudore e come ha dichiarato lo stesso Marras: «Ho chiamato venti performer, bravissimi attori, giovani promesse del teatro. Li ho resi complici di questa follia, premettendo che probabilmente avrebbe rovinato le loro carriere e con mia grande sorpresa hanno aderito tutti con entusiasmo».
In scena il senso di colpa, angoscia, smarrimento e tensione e paura di tutto: della maestra, dell’età, della famiglia, delle feste, della religione. Soprattutto paura del cuore al quale l'uomo è asservito e che ne decide il destino, malgrado tutto. Nella moda, Marras tende ad accostare gli opposti: globale–locale, civilizzato–primitivo, maschile–femminile, ricco–povero, vecchio–giovane. Innesti che sono ricerca e che si amplificano e moltiplicano nella contaminazione tra arti visive, teatro, cinema, musica, danza. La vita è un linguaggio con una grammatica creativa trasversale, con la seduttiva tendenza agli intrecci, alla fusione, alla creazione di altro. Per Antonio Marras, «non esiste nell’universo niente di isolato, ma tutti si corrisponde: natura, uomini, animali, oggetti» e con queste premesse il passo per arrivare alla prima regia teatrale è stato breve.
Nella foto (di Daniela Zedda): un momento dello spettacolo
Commenti