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Red 15 novembre 2018
Piano Sulcis: stimati 4500 posti di lavoro
Interventi per un ammontare di 1.243milioni di euro, di cui 805,2 provenienti dal bilancio pubblico e 436,8 da capitali privati; occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, stimata per difetto in 4.500 unità, oltre l’occupazione di cantiere, valutata per difetto in 860 unità


IGLESIAS - Interventi per un ammontare di 1.243milioni di euro, di cui 805,2 provenienti dal bilancio pubblico e 436,8 da capitali privati; occupazione associata agli interventi, una volta conclusi, stimata per difetto in 4.500 unità, oltre l’occupazione di cantiere, valutata per difetto in 860 unità. È quanto emerge dal rapporto, in corso di pubblicazione, sullo stato di attuazione del Piano Sulcis al 31 ottobre. Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture, bonifiche e risanamento ambientale. Gli investimenti delle imprese già contrattualizzati, o istruiti positivamente, ammontano a 415,9milioni di euro, sostenuti con 51,4milioni di contributi a fondo perduto e 186,5milioni di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità come somma di occupazione diretta, contrattisti ed indotta. La Zona franca urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9milioni di euro, di cui 60,01milioni già istruiti. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2milioni di euro, di cui 166,4milioni di capitale pubblico e 243,8 di capitali privati; l’occupazione dei cantieri è stimata in 426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso pari a 70,4milioni di euro) e le Infrastrutture (213,5milioni).

Il rapporto analizza distintamente i programmi destinati all’obiettivo di salvaguardia del comparto metallurgico ed all’obiettivo di innovazione e diversificazione. Un terzo gruppo di programmi non è ascrivibile ad una sola finalità; rientrano in questo gruppo tutte le bonifiche ed alcune infrastrutture. Per quanto riguarda la salvaguardia del comparto metallurgico, sono finalizzati a questo obiettivo i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys, con investimenti per complessivi 294,9milioni di euro, incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9milioni e con un finanziamento da rimborsare di 151,4milioni. Ai Contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva (diretta, contrattisti ed indotta) stimata in 2.690 unità. “A un impegno relativamente contenuto di risorse pubbliche corrisponde un notevole beneficio per l’economia del territorio e per l’occupazione”, afferma il coordinatore del Piano Sulcis Salvatore Cherchi. Sono finalizzati a questo obiettivo gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini, funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la Zona franca urbana destinata alle piccole e micro imprese.

«Le risorse pubbliche impegnate in questa parte del Piano sono pari a 379,1milioni di euro, il 47percento del totale dei fondi pubblici assegnati al Piano, vale a dire l’impegno finanziario più consistente. È un dato molto significativo in relazione alla valutazione qualitativa del Piano», afferma Cherchi. Sui bandi emessi a partire dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) fino ad 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, mentre per altre la valutazione è in corso. Poi ci sono diciannove proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20milioni di euro di cui nove (sei nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente. A questi si aggiungono due Contratti di filiera agroalimentare (investimenti approvati per 14milioni di euro) ed un contratto di sviluppo (bioedilizia, già approvato, per 24,8milioni di euro). Sotto la voce altri investimenti, invece, sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme ed altri interventi minori. L’impegno di risorse pubbliche per questi interventi è pari a 259,8milioni di euro, vale a dire il 32,3percento del totale.

Inoltre, il coordinamento del Piano si è occupato di altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari. Fra questi, si richiama la delimitazione della Zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale, e la riforma del Parco Geominerario, con la fine del lungo commissariamento dello stesso Parco che solo nel 2015 è stato autorizzato ad esporre il logo Unesco. Circa l’avanzamento finanziario, indicativo del progresso dei programmi, si rileva che le risorse impegnate, cioè vincolate con obbligazioni giuridiche tramite contratti o altri strumenti, ammontano a 658.546euro, pari all’81,8percento delle risorse disponibili. Le somme liquidate ammontano a 139.220euro, pari al 21,1percento delle risorse impegnate. «La performance degli impegni è buona, se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione dello stesso Piano - afferma Salvatore Cherchi - È invece in notevole ritardo l’andamento dei pagamenti. Questo è il dato più critico, soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire».
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