Non bastano i sondaggi in picchiata a suggerire agli esponenti Azzurri una ripartenza. Gruppo completamente spaccato in previsione delle elezioni regionali. Problemi in tutti i territori
CAGLIARI - Dopo la
lettera di sei componenti a Berlusconi, la reazione del coordinatore regionale del partito non si fa attendere e palesa le enormi difficoltà di dialogo tra i berlusconiani sardi. «Se si vuole il confronto non si fanno le note stampa» è il primo commento di Ugo Cappellacci.
Salvatore Cicu, Pietro Pittalis, Alessandra Zedda, Stefano Coinu, Antonella Peru e Marco Tedde avevano chiesto a Silvio Berlusconi d'intervenire per evitare il baratro e cambiare immediatamente la leadership, ma Cappellacci non ci sta. «Un partito aperto al dialogo sa ascoltare anche le posizioni più distanti. Ci si confronta, ma non con note stampa» è il secco monito rilasciato sui
social.
E proprio in queste ore è arrivata la controreplica del deputato azzurro Pietro Pittalis: «Un partito votato al dialogo non convoca il proprio gruppo dopo le riunioni di coalizione, non nomina membri del coordinamento senza essersi confrontato col territorio. Un partito che non si mette in discussione è destinato a morire». Così il lapidario commento del deputato.
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