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M.P. 5 ottobre 2018
Multiservizi in crisi: lavoratori in piazza
Dopo le dimissioni dell’amministratore unico Antonio Masala ora i 30 dipendenti dell’azienda del comune di Porto Torres hanno deciso - in accordo con i sindacati – di scendere in piazza per rivendicare il rinnovo di alcuni contratti


PORTO TORRES - Non c’è pace per la Multiservizi, la società in house del Comune di Porto Torres. Dopo le dimissioni dell’amministratore unico Antonio Masala ora i 30 dipendenti dell’azienda hanno deciso - in accordo con i sindacati – di scendere in piazza per rivendicare il rinnovo di alcuni contratti che rappresentano servizi economicamente vantaggiosi «senza i quali non si può fatturare e non si può sopperire alla copertura di quei costi fissi che non possono essere eliminati in due mesi», aveva detto l’amministratore.

I sindacati delle federazioni Cgil-Filcams e Cisl-Fisascat hanno proclamato lo stato di agitazione e se nel frattempo la situazione non verrà regolarizzata saranno attivate le procedure per l’astensione dal lavoro. Lunedì alle 10 è in programma un sit-in pacifico nella piazza Umberto I quando verranno sospesi i servizi di verde pubblico, pulizie degli uffici comunali e servizi canili municipali. I 30 lavoratori che rischiano il posto chiedono maggiore rispetto «visto che ad oggi non c’è stato un incontro con le istituzioni per un esame congiunto sui mancati rinnovi di alcuni contratti che rappresentano la linfa vitale dell’azienda.

«Da quando la Multiservizi ha aperto la procedura di licenziamenti collettivi – sottolineano i segretari provinciali Maria Teresa Sassu, Cgil-Filcams e Pier Franco Piredda Cisl-Fisascat - ad oggi nonostante le richieste di incontro per un’analisi congiunta, il socio unico non ha ancora risposto». La situazione si è complicata a seguito delle dimissioni dell’amministratore. «Emerge un quadro di grave preoccupazione - osservano i sindacati – vissuta con timore ed ansia da 30 lavoratori che dal 1 novembre resteranno senza lavoro, poiché il 30 ottobre scade il termine dell’ultima proroga sui contratti che la società ha avuto».

Il tutto reso ancora più problematico dalla difficoltà nel riuscire ad interagire con il socio unico e l’amministrazione comunale, oltreché dagli impegni disattesi sul rinnovo dell’affidamento della manutenzione del verde pubblico e di altri servizi ritenuti essenziali.
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