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S.O. 20 settembre 2018
Sfiducia ad Arru, presentata la mozione
I partiti dell’opposizione in Consiglio regionale sono tutti d’accordo: la sanità è allo sfascio e per questo hanno presentato una mozione di sfiducia contro l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru


cagliari - I partiti dell’opposizione in Consiglio regionale sono tutti d’accordo: la sanità è allo sfascio e per questo hanno presentato una mozione di sfiducia contro l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru. Il testo impegna “il Presidente della Regione affinché prenda, finalmente anno degli errori elementari commessi dall’Assessore regionale dell’igiene sanità e dell’assistenza sociale. Nell’intera gestione delle problematiche sanitarie e, in particolare, in occasione della “Ridefinizione della rete ospedaliera in Sardegna” e, per questi fondanti motivi, provveda con decorrenza immediata alla revoca dell’incarico assessoriale con conseguente rimozione dell’Assessore regionale dell’igiene e sanità e dell’assistenza sociale”.

«Chiariamo da subito che la minoranza non salva nessuno. Siamo uniti e compatti dall’inizio della legislatura nel criticare e denunciare le gravi difficoltà che questa maggioranza, questa giunta e questo assessore hanno nel governo della sanità» con una importante ricaduta negativa su tutti i sardi. Lo ha affermato Alessandra Zedda, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, riferendosi alla decisione di uscire l’aula al momento della votazione dell’Ordine del giorno di censura contro l’operato dell’assessore Arru, presentato dal Partito dei Sardi, e respinto martedì scorso dall’Assemblea.

«A luglio avevamo già presentato una mozione di censura che è stata votata solo dalla minoranza. Già in quell’occasione il Partito dei Sardi avrebbe potuto unirsi e rappresentare il malessere con il suo voto. Sono i fatti che contano e non le parole. Noi abbiamo deciso che l’unico atto politico per sfiduciare un assessore è una mozione di sfiducia». La consigliera Zedda e i colleghi Edoardo Tocco e Stefano Tunis hanno auspicato che, in occasione della discussione di questa mozione, il Partito dei Sardi la voti insieme alla minoranza.

Anche per il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, è stato inutile presentare il documento al ministero, in quanto la Regione Sardegna non era obbligata, e ha aggiunto che l’assessore Arru «ha battuto tutti i guinness dei primati per le critiche ricevute al suo operato» e che «sono stati fatti solo disastri, a partire dalle liste d’attesa, ai disservizi fino e al rischio di far perdere ai piccoli ospedali la loro peculiarità». Il collega di partito, Giorgio Oppi, ha anche annunciato di avere presentato una richiesta di accesso agli atti per verificare se il Mater Olbia abbia ricevuto le autorizzazioni sanitarie e avere gli eventuali documenti su accordi, convenzioni e protocolli d’intesa tra il Mater Olbia e la Regione. «Siamo stanchi di bugie. La sanità è al tracollo: l’assessore ha scelto le persone peggiori per i posti migliori e ogni atto che fa crea problemi ai pazienti che stanno anche rinunciando a farsi curare», ha detto.

Anche per Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia, “«l’assessore deve andare via perché la sanità è un disastro e la responsabilità è del Presidente e di questa Giunta che, in questi, anni gli hanno consentito di fare quello che voleva. Tra queste persone c’erano anche i consiglieri del Partito dei Sardi». Paolo Dessì, consigliere regionale del Partito sardo d’Azione, ha evidenziato che sia gli operatori sanitari sia i cittadini non fanno altro che lamentarsi dei problemi della sanità: “E’ una situazione drammatica”. E ha ricordato che la Commissione del DM70 non l’ha nominata l’attuale governo, ma il governo Renzi, e che “in un Paese normale un assessore attaccato dalla sua maggioranza si sarebbe dimesso”. Per il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni “c’è una malasanità che va curata per tutelare i cittadini”.

Dedoni ha anche annunciato che presenterà a breve gli esiti della Commissione d’Inchiesta sull’efficienza del sistema sanitario regionale e sull’adeguatezza dei suoi costi. «C’è chi vede la sanità come un’impresa commerciale e chi, come noi, ritiene che sia un diritto costituzionale», ha poi aggiunto Mario Floris, consigliere regionale dell’Uds, sottolineando che la Sardegna è l’unica regione su cui gravano i costi di sanità, continuità territoriale e trasporto pubblico locale, materie che dovrebbero tornare a carico dello Stato. Critico anche Antonello Peru (FI): «E’ stata fatta la rete ospedaliera per le acuzie ma non quella territoriale, lasciando di fatto “la rete monca».
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