Difficilissima convivenza tra titolari di attività attigue sui Bastioni di Alghero, in uno degli angoli più richiesti e appetitosi (economicamente parlando) della città. Denunce incrociate ed esposti alla Procura. Il mancato sgombero del Mirador (lunedì atteso il pronunciamento del Tar) è oggetto di una informativa alla Guardia di Finanza
ALGHERO - Arriva l'estate e ad Alghero scoppia, puntuale, quella che
Alguer.it già da numerosi anni ha ribattezzato - con fortuna, considerato l'utilizzo ormai diffuso tanto sui media quanto nel parlare comune - la "guerra dei tavolini". Un tempo caldissima come quella sul versate "decibel", con titolari di pubbliche attività che minacciavano di darsi fuoco in Municipio con la tanica di benzina, o si incatenavano sulle strutture nel suolo pubblico conteso, oggi è vincolata a vere e proprie
guerre di carte bollate, studi legali e pressioni sugli uffici competenti.
E' il caso della difficilissima convivenza tra titolari di attività attigue sui Bastioni di Alghero, in uno degli angoli più richiesti e appetitosi (economicamente parlando) della città. Denunce incrociate ed esposti alla Procura tra i titolari del
Miques de Mirall e
Mirador: alla base di tutto le occupazioni di tavolini dei due ristoranti. Entrambi con ingresso principale sulla via Manno ed entrambi con concessioni pubbliche sui Bastioni.
In mezzo alla contesa, ovviamente, ci sono gli uffici comunali che a seguito di accertamenti scaturiti da una delle numerose denunce, avrebbero constatato - revocando l'atto concessorio - che i metri quadri dichiarati per ottenere gli spazi con vista su Capo Caccia del
Mirador, in realtà sarebbero scaturiti da dati catastali errati o viziati da presunti abusi edilizi. Revoca del suolo pubblico data 19 giugno 2018, ma ad oggi effettivamente non eseguita, per la quale si esprimerà il Tar Sardegna (con richiesta di annullamento, previa sospensiva) nella giornata di lunedì. Proprio il mancato sgombero del
Mirador è oggi oggetto di una specifica informativa dei legali del
Miques de Mirall indirizzata anche alla Guardia di Finanza.
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