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Marco Di Gangi 29 novembre 2017
L'opinione di Marco Di Gangi
Mobilità, errare è umano, perseverare diabolico


Errare è umano, perseverare diabolico. Così recita un antico aforisma il cui valore resta universale. Evidentemente non ancora soddisfatti di aver svolto il ruolo di fiancheggiatori della Giunta Pigliaru e dell’indimenticabile assessore Deiana, principali responsabili della profonda crisi dell’aeroporto di Alghero, causata dal mancato sostegno ai voli low cost, da una gestione dilettantesca e assai discutibile della continuità territoriale che hanno causato un crollo dei flussi turistici e limitato la mobilità dei residenti, nonché artefici della privatizzazione della Sogeaal i cui effetti, al momento, sembrano essere solo quelli legati a licenziamenti di massa, ma senza alcuna sostanziale crescita dei collegamenti, perseverano nello svolgere il ruolo di difensori d’ufficio dei compagni di partito, in questo caso i ministri Delrio e Franceschini, nella vicenda dell’esclusione dal Piano straordinario della mobilità turistica dell’aeroporto di Alghero e del porto di Porto Torres.

L’aver escluso il porto di Porto Torres e l’aeroporto di Alghero da quelle che il Piano definisce porte di accesso del turismo viene derubricato, prima dal ministro Delrio, poi dai compagni di Via Mazzini, ad un semplice “errore”, una svista. Qualcuno di loro si è spinto oltre, cercando di demolire la nostra denuncia, definendola un fake, un falso, fondata su elementi inconsistenti, un caso di allarmismo ingiustificato. Scordano costoro che questo “errore” pare coerente con la tesi, sostenuta anch’essa, oltre che dal presidente dell’Enac Vito Riggio, dall’altro compagno di partito, il senatore Silvio Lai, che due aeroporti nel nord Sardegna sono di troppo, soprattutto completata la quattro corsie Sassari-Olbia. Riteniamo inaccettabile la difesa ad oltranza delle posizioni di partito, soprattutto se contrastano con gli interessi della collettività della quale si dovrebbero rappresentare e difendere le legittime istanze: dopo aver accettato il declassamento della sanità locale, essersi arresi senza neanche combattere nella battaglia per il riconoscimento della città metropolitana di Sassari i “democratici”( sic!) algheresi e sassaresi, evidentemente vogliono mantenere viva la tradizione che ascrive ai primi il ruolo di “cane dell’ortolano” e ai secondi degli “impiccababbu”.

Il fatto che oggi le nostre infrastrutture territoriali non siano presenti nel Piano della mobilità turistica non è per niente rassicurante. Appare inverosimile una svista cartografica, poiché l’impianto del Piano riguardo alle porte di accesso é tale da evidenziare, invece, una precisa scelta nell’escludere le due infrastrutture. Come ci hanno saggiamente ricordato alcuni “democratici”, le stesse infrastrutture sono invece presenti in altri strumenti di pianificazione strategica antecedenti: ci mancherebbe altro che non ci fossero, visto che fisicamente ancora esistono, nonostante gli sforzi per cancellarle. C’è da chiedersi chi possa credere veramente che l’elaborato di due Ministeri possa per “errore” fare una dimenticanza così grave, ancora più inspiegabile e ingiustificabile in considerazione del fatto che il territorio del nord ovest dell’Isola possiede siti turistici di rilievo internazionale, facilmente raggiungibili dalle due infrastrutture escluse dal Piano, quali, a titolo d’esempio: il Parco nazionale dell’Asinara, il Parco regionale di Porto Conte, l’Area marina protetta di Capo Caccia–Isola Piana, la Grotta di Nettuno, la Miniera dell’Argentiera, oltre ad un incommensurabile e diffuso patrimonio ambientale, paesaggistico, archeologico e culturale. Questa decisione stride anche fortemente con l’investimento di circa 7milioni di euro finanziato dal Fondo per lo sviluppo e la coesione relativo alla razionalizzazione della viabilità di accesso, all’ampliamento delle aree per i parcheggi, alla realizzazione della nuova sala arrivi e all’ampliamento dell’area partenze dell’aeroporto di Alghero i cui lavori, già assegnati, partiranno a breve, una volta avuto il via libera dalla Conferenza dei servizi e esaurita la progettazione esecutiva.

Questo “errore” potrebbe precludere in futuro la possibilità di accedere ai finanziamenti destinati a migliorare l’accessibilità dei distretti turistici e limitarne perciò lo sviluppo. Ricordiamo sempre che essendo la nostra un’Isola, raggiungibile solo per nave o aereo, senza accessibilità esterna e senza una efficiente mobilità interna non ci può essere turismo, tanto meno si può parlare di destagionalizzazione. Troveremo a breve la sede opportuna per illustrare, a chi volesse togliersi ogni dubbio, documenti alla mano, come stanno realmente le cose. Nel frattempo, vigiliamo e aspettiamo la correzione “dell’errore”: atti chiari e formali del Governo per fugare ogni dubbio sul futuro del nostro scalo e del nostro porto.

* per Energie per l’Italia/Azione Alghero
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18/4/2024
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