«Nuova offerta per mercati turistici nazionali e internazionali», ha sottolineato l´assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio Barbara Argiolas, presente ieri a Galtellì
GALTELLI' - «Un progetto strutturato e “maturo”, che coniuga la valenza culturale e spirituale dei territori con quelli che sono gli elementi che caratterizzano il modello di sviluppo turistico della Sardegna: sostenibilità, ambiente, paesaggio e comunità autentiche, la qualità della vita. La sfida è ora quella di dare immediata fruibilità a questi cammini per restituire un nuovo motivo di viaggio: il turismo lento che si affianca a quello balneare». Con queste parole, l’assessore regionale del Turismo, artigianato e commercio Barbara Argiolas ha avviato una nuova fase di strutturazione e promozione del prodotto turistico culturale-religioso nell’Isola, sancita ufficialmente ieri (venerdì) a Galtellì dalla sigla del protocollo d’intesa per «l’implementazione della rete lungo le destinazioni di pellegrinaggio in Sardegna».
La firma sul documento da parte dell’Assessorato regionale, dei rappresentanti della Conferenza episcopale sarda e degli amministratori dei sei Comuni coinvolti nel progetto (Dorgali, Galtellì, Gesturi, Laconi, Luogosanto ed Orgosolo), ha formalizzato un’importante tappa di un iter quinquennale, condotto in stretta sinergia tra Amministrazioni coinvolte ed enti religiosi con la regia regionale, iniziato proprio nel borgo della Baronìa nel 2012 con il primo forum regionale “Cultura religiosa e turismo”. Nel corso degli anni, sono stati definiti con vari gradi di strutturazione e fruibilità cammini, percorsi e destinazioni di pellegrinaggio: «L’obiettivo finale – ha aggiunto Argiolas – è la proposta e il successivo posizionamento in contesti nazionali e internazionali di un nuovo prodotto e di un’offerta omogenea e “leggibile” che includa tutti i circa ottanta centri “vocati”, meta di fedeli e pellegrini, coinvolti dal progetto regionale, che in parte coincidono con i Comuni della futura rete dei borghi della Sardegna».
Le sei destinazioni di pellegrinaggio firmatarie dell’intesa, attraverso un partenariato pubblico-privato, proporranno un programma d’azione funzionale al progetto generale di promozione dell’offerta unitaria della Sardegna, che troverà attuazione attraverso i Fondi Por già destinati al segmento, ossia un milione di euro, per interventi di infrastrutturazione materiale ed immateriale. Ogni Comune-partner presenterà le peculiarità culturali e spirituali dei rispettivi territori: Galtellì (individuato come Comune capofila, per “los milagros” del Santissimo Crocifisso), Luogosanto (nei luoghi della storia francescana e della porta santa della sua basilica), Laconi, Gesturi, Orgosolo e Dorgali (nei luoghi dove vissero, rispettivamente, Sant’Ignazio, Fra’ Nicola, la beata Antonia Mesina e suor Maria Gabriella Sagheddu). Ciascuno sarà tappa di un itinerario dove immergersi e vivere natura, cultura, arte, tradizioni, artigianato ed enogastronomia dell’entroterra. Una peculiarità sarda ed in particolare di Galtellì, da valorizzare al meglio, emersa dai lavori dell’incontro di ieri, di cui hanno parlato il sindaco Giovanni Santo Porcu e l’etnomusicologo Marco Lutzu, è quella dei canti liturgici che accompagnano i fedeli nei cammini e riti religiosi.
Nella foto: l'assessore regionale Barbara Argiolas
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