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Red 26 settembre 2017
Pigliaru e Spano incontrano Delrio
Il presidente della Regione autonoma della Sardegna e l´assessore regionale della Difesa dell´Ambiente hanno chiesto al ministro «attenzione crescente alla sostenibilità, ora progettualità triennale per 1,5milioni»


OLBIA - «Non si poteva trovare uno scenario migliore per ragionare di ambiente e, nello specifico, di educazione ambientale». Lo ha detto il presidente della Regione autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, ieri (lunedì) sull’isola di Tavolara, aprendo il suo breve saluto all’incontro per discutere sul futuro della rete dei Centri di educazione ambientale della Sardegna, organizzato dall’Area marina protetta Tavolara-Punta Coda Cavallo ed al quale ha preso parte il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio. «L’organizzazione della conoscenza e un concreto e costante lavoro sull’educazione alla sostenibilità sono fondamentali - ha dichiarato Pigliaru - ed è dovere delle istituzioni investire risorse, idee ed energie in questa direzione. Lo abbiamo fatto sulle infrastrutture e basti citare gli ultimi esempi: 20milioni per la mobilità elettrica e l’avvio della grande rete ciclabile, oltre 2000chilometri, di cui 1230 di ciclovia turistica. Ora ci impegniamo a finanziare in misura importante i laboratori sull’ambiente dentro Iscol@, nella parte del progetto dedicata alla didattica. Vogliamo far funzionare le scuole come luoghi di intelligenza collettiva di un territorio: dare ai nostri ragazzi gli strumenti per conoscere e rispettare lo straordinario ambiente della Sardegna - ha concluso il governatore dell'Isola - è un passaggio essenziale».

Concetti ripresi da Delrio, che ha sottolineato come si tratti di un passaggio fondamentalmente politico. «Noi dobbiamo incoraggiare chi si occupa di educazione, perché chi lo fa semina un valore straordinario nella società - ha detto il ministro, spiegando che si tratta del valore che crea la fiducia nell’agire insieme per uno sviluppo durevole e sostenibile - Di questa fiducia è fatto il capitale sociale, ed è questo il valore che determina successo o insuccesso». L’approfondimento, basato sulle parole chiave collaborazione, partecipazione, innovazione e naturalmente sostenibilità, è spettato a Spano. «Abbiamo costantemente puntato sull’educazione alla sostenibilità e registriamo un’attenzione in Sardegna sempre maggiore anche nel confronto interregionale che emerge nella Commissione Ambiente, che ho il compito di coordinare. I risultati sono stati notevoli e ora dobbiamo impegnarci ulteriormente a fare rete - ha sottolineato l’assessora regionale - Lo abbiamo già fatto costruendo la rete dei Ceas, i Centri di educazione alla sostenibilità, che sono dei presidi a livello locale in grado di coinvolgere e spingere all’azione la popolazione in ogni fascia d’età, riuscendo a veicolare informazioni scientificamente corrette in un linguaggio accattivante. La nuova sfida è quella di innovare nei metodi e nei contenuti».

Donatella Spano ha parlato anche delle risorse. «Per il triennio 2016-2018 abbiamo programmato in Giunta interventi per 1,5milioni di euro, che gli uffici stanno definendo in un processo di partecipazione attivato con i Ceas e con i nodi provinciali, mettendo al centro il tema dell’economia circolare in tutte le sue declinazioni, dai cambiamenti climatici alla resilienza, ai rifiuti sino al dissesto e facendo sistema tra i temi emergenti e strategici della sostenibilità ambientale su cui la Giunta è costantemente impegnata - ha sottolineato Spano, aggiungendo - L’impegno della Giunta non si può identificare con questo seppur rilevante singolo finanziamento, sono infatti presenti importanti occasioni di crescita dei Centri di educazione alla sostenibilità all’interno delle più ampie politiche che sta portando avanti l’Amministrazione regionali. Mi riferisco agli interventi finanziati con le risorse europee e la programmazione territoriale, il progetto Iscol@ con gli interventi immateriali e laboratoriali accanto a quelli infrastrutturali». È stata ampliata la rete partendo dai primi undici Ceas accreditati per arrivare al nuovo progetto di ventinove Ceas accreditati e includere tutto il sistema regionale Infeas. Il lavoro prosegue con il consolidamento del Centro regionale di coordinamento nel suo ruolo di cabina di regia regionale, valorizzando al contempo il lavoro svolto nei singoli territori. «La rete deve funzionare integrandosi con quelle esistenti – ha concluso l’assessore – con le interconnessioni tra la Rete dei Ceas e la rete delle aree naturali protette sia a livello regionale che nazionale».

Nella foto: un momento dell'incontro
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