«Non è a Mario Bruno che si è data una possibilità, ma alla città. Si è data alla città una prospettiva per un centro sinistra unito e unanime» sottolineano Giusy Piccone, Pietro Sartore, Mario Nonne e Matteo Tedde
ALGHERO - «Il dibattito sviluppato in aula, in occasione della proposta di approvazione del rendiconto, ha sviluppato una discussione più profonda sul futuro del centro sinistra ad Alghero. Ha consentito un discorso di prospettiva e aperto quell'occasione di ricucitura per la quale si lavora sin dall’inizio della consiliatura. Alcune letture frettolose hanno visto Mario Bruno protagonista della discussione, ma non è di Mario Bruno che si è parlato, non è a Mario Bruno che si è data una possibilità, ma alla città. Si è data alla città una prospettiva per un centro sinistra unito e unanime».
Ne sono convinti i consiglieri del gruppo "Per Alghero", che in una nota precisano come il percorso però sia ancora lungo. Con l'astensione del capogruppo del Partito democratico,
Mimmo Pirisi [
GUARDA L'INTERVENTO IN AULA] in occasione della votazione del Rendiconto, e il contemporaneo voto positivo di
Alessandro Nasone [
GUARDA L'INTERVENTO IN AULA], si aprono prospettive nuove per Alghero.
«Solo un piccolo tassello dialettico» precisano Giusy Piccone, Pietro Sartore, Mario Nonne e Matteo Tedde. «Ora arriva la vera sfida che deve vedere i gruppi e i partiti consiliari, che hanno approvato il rendiconto, dialoganti con un partito, il Pd, per il riesame del programma di fine mandato identificando alcuni obiettivi qualificanti e di visione. È arrivato il momento di ricucire una frattura, mai negata da nessuno, portando in dote quel senso di responsabilità verso la città e quel senso di appartenenza ad una politica che guarda avanti, che lavora per il futuro, che ha il dovere morale di essere il futuro» sottolineano.
«Adesso serve ancora coraggio da parte di chi già lo ha fatto in aula, mostrando una maturità politica che è andata oltre i gruppi e oltre i personalismi, e da parte del sindaco e della maggioranza per condividere i punti programmatici di fine mandato, perché l’obiettivo non è la fine della consiliatura o occupare alcune caselle, l’obiettivo è ridare la parola alla politica e porre le basi per una prospettiva di centro sinistra per la città» concludono Piccone, Sartore, Nonne e Tedde.
Foto d'archivio
Commenti