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Red 17 agosto 2017
«È un raggiro ai danni dell´Udc»
Il Gruppo consiliare, del Coordinamento cittadino e della Direzione Udc Alghero analizzano il momento politico locale, non lesinando attacchi contro il sindaco Mario Bruno


ALGHERO - «Il raggiro ai danni dell’Udc viene svelato completamente in questi giorni dalle dichiarazioni del sindaco Mario Bruno che ufficializza il percorso intrapreso nel 2014, non appena l’Udc gli ha fatto vincere le elezioni comunali. Un percorso che lo vede impegnato con il Partito Democratico nell’ennesima estenuante trattativa per salvare la sua poltrona»”. Inizia così l'intervento del Gruppo consiliare, del Coordinamento cittadino e della Direzione Udc Alghero, che analizzano il momento politico locale, non lesinando attacchi contro il primo cittadino.

«A nulla sono valse le proposte fatte in fase di interlocuzione prima della data del 31 luglio, data stabilita per l’approvazione in Consiglio comunale del conto consuntivo, appuntamento al quale avremmo garantito la nostra presenza in aula nonostante il trattamento da “utili idioti” da parte del sindaco, che ha continuato a trattare con responsabili regionali del Partito Democratico la propria sopravvivenza politica a danno degli interessi della città, vedi porto, aeroporto, sanità. Va da se – proseguono Lelle Salvatore e Nina Ansini per il Coordinamento cittadino e Direzione, Alessandro Loi e Donatella Marino per il Gruppo consiliare Udc - che oggi Bruno governa, si fa per dire, con dieci consiglieri. Si ritrova costretto a rincorrere i numeri, anche oltre il Pd, per garantirsi una maggioranza. Non importa come la si raggiunge, e nemmeno con chi la si raggiunge. Basta che respiri. Tutto questo nel nome di un dogma, “il bene di Alghero”».

Per gli ex alleati, Mario Bruno ritiene perseguibile il bene di Alghero anche senza l’Udc, che chiedeva «l’ammissione del fallimento del progetto Res Publica, all’anagrafe Distretto della creatività. Il partito ha posto con forza la presa d’atto che il progetto originale non ha funzionato: si è rivelato un disegno che ha escluso quasi tutti e non ha aperto alcuno spazio, alcuna idea, alcuna condivisione con la città. Un mondo a parte, anche costoso. Res Publica ha costretto l’Amministrazione a spendere danari pubblici per reperire in affitto un locale da assegnare alle associazioni di ex appartenenti alle Forze dell’ordine, culturalmente non gradite. Per l’Udc sarebbe stato invece conveniente riconsegnare immediatamente alla cittadinanza quel luogo strategico per la riorganizzazione della macchina amministrativa, destinandola in maniera più utile per tutta la collettività al trasferimento in tale sede di alcuni nevralgici uffici. Per il bene di Alghero il sindaco ha ritenuto di non procedere».

L’Udc ritiene precipuo, e lo chiese, «definire la grave situazione dei lavoratori precari dell’Amministrazione comunale, delle società partecipate e di Fondazione Meta, facendo ricorso a tutti i provvedimenti legislativi vigenti, il potenziamento della Secal attraverso la nomina prioritaria del direttore e la rinegoziazione della convenzione con il Comune di Alghero con aggio a favore della società, esternalizzando la riscossione coattiva per il tempo utile per la riorganizzazione della società, con l’impegno a riesaminare gli atti amministrativi entro il 10 settembre. Nulla di tutto questo è stato accolto. Nuove forze politiche di maggioranza, estranee al quadro politico che ha vinto le elezioni, adoperano gli archibugi contro l’Udc, dimenticando che ben altra sorte è stata riservata a chi ha cambiato casacca nel corso della legislatura. Nel frattempo, il sindaco galleggia. Per molto meno, mettendo al primo posto il bene di Alghero, egli stesso invocava l’arrivo del commissario in sostituzione del sindaco Lubrano», concludono i membri del'Udc.

Nella foto: Nina Ansini e Lelle Salvatore
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