Skin ADV
Nuoro News
Notizie    Video   
NOTIZIE
Nuoro News su YouTube Nuoro News su Facebook Nuoro News su Twitter
Nuoro NewsnotiziesardegnaPoliticaSanità › Riforma Sanità: la ricetta di Italia attiva
Red 27 giugno 2017
Riforma Sanità: la ricetta di Italia attiva
«In Sardegna non è sufficiente attuare la riforma che chiude ospedali e lascia il territorio isolato. Vi è l’urgente necessita di rincontrattare con lo Stato centrale le risorse economiche e il cofinanziamento sulla sanità al pari delle altre Regioni. La Sardegna, nei prossimi anni, non sarà più nelle condizioni di pagarsi le spese sulla sanità», dichiara Tore Piana


CAGLIARI - In Sardegna, oggi la sanità è la più grande azienda pubblica, con circa 20mila dipendenti, la cui gestione è spesso in mano all’ingerenza diretta della politica. La copertura dei costi della sanità sarda, 3.318milioni (dati acquisiti dalla finanziaria 2017) è per il 98percento dal bilancio regionale, il 2percento dallo Stato (in questo caso la sanità veterinaria) e 0percento da fondi europei. E’ da questi dati che Italia Attiva fa la prima considerazione di carattere generale. La Sardegna non è più nella situazione di sopportare il 100percento dei costi della sanità regionale, perciò vi è l’esigenza di riottenere la compartecipazione dello Stato, come in tutte le altre Regioni italiane. Che è bene ricordare, viene garantito nella misura di circa il 50percento dell’intera spesa.

La famosa “Vertenza entrate” fra l’allora presidente della Regione Renato Soru ed il presidente del Consiglio Romano Prodi, verteva su un accordo in cui lo Stato riconosceva alla Sardegna la somma di circa 4miliardi di euro, per mancati trasferimenti negli ultimi vent'anni sul gettito Irpef e Iva (si ricordano le polemiche sui famosi bilanci regionali con queste entrate) e la Sardegna si sarebbe accollata il 100percento della spesa sanitaria ed il 100percento della continuità territoriale compresi i trasporti interni. Ebbene, di quell’accordo, a distanza di anni (Vertenza entrate ed i famosi ricorsi alla Corte costituzionale e giudiziari della Giunta Cappellacci per ottenere quei fondi a base dell’accordo Soru-Prodi) si sono conclusi lo scorso anno 2016, da parte del presidente della Regione sarda, Pigliaru con il presidente “amico” Renzi, attraverso il riconoscimento di poco più di 900milioni ed un piccolo cofinanziamento dello Stato sulla continuità territoriale a fronte dei 10miliardi accertati, mantenendo, alla data odierna, l’intero costo della sanità in capo al bilancio regionale.

Italia Attiva sostiene con fermezza, che lo Stato non ha rispettato il patto con la Sardegna, sulla vertenza entrate e male ha fatto il presidente Pigliaru a soccombere. Possiamo affermare oggi, che Roma, da undici anni (tre anni di governo di Sorupiù cinque di Capellacci più tre di Pigliaru) deruba alla Regione Sardegna, quindi a 1,6milioni di sardi, circa 1.650milioni all’anno (il 50percento del costo di 3.318milioni). Quanto alle Regioni, esclusa la Sardegna, lo Stato partecipa alle spese delle sanità regionali per circa il 50percento dell’intera spesa. Fatte queste considerazioni economiche, Italia attiva considera fondamentale riaprire il tavolo delle trattative con il Governo centrale e per quanto riguarda la sanità richiedere il cofinanziamento sui capitoli di spesa al pari delle altre regioni (50percento).

Nella foto: Tore Piana
Commenti
16/4/2024
Parte da Sassari una ricerca sull´epidemiologia della patologia autoimmunitaria che in Sardegna ha una prevalenza che supera la soglia europea di malattia rara. Lo studio effettuato dalla Neurologia dell´Aou di Sassari è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale Muscle&Nerve


Hosting provider Aruba S.p.A. Via San Clemente, 53 - 24036 Ponte San Pietro (BG) P.IVA 01573850516 - C.F. 04552920482

La testata usufruisce del contributo della Regione Sardegna Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport
Legge regionale 13 aprile 2017 n. 5, art. 8 comma 13

© 2000-2024 Mediatica SRL - Alghero (SS)