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Red 24 febbraio 2017
Cinema muto, convegno a Cagliari
Sabato 25 febbraio grande appuntamento in viale Trieste a Cagliari in compagnia di esperti, critici e storici provenienti dalle università di Roma, Bologna e Padova


CAGLIARI - L’appuntamento con la magia del cinema muto ritorna a Cagliari dopo aver fatto tappa in sei centri dell’Isola tra Elmas, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Terralba, Villanova Monteleone e Bitti. Sabato 25 febbraio, a partire dalle 17 la rassegna itinerante “Storie di volti e silenzi” porta nei locali della Cineteca sarda di viale Trieste un convegno di studi con relatori di alto livello per uno degli incontri più importanti della kermesse organizzata dall’associazione La Macchina Cinema con il contributo della Regione Sardegna.

L’evento, realizzato a cura di Patrizia Masala, Alessandro Macis e Nino Genovese, sarà coordinato da Nino Genovese, critico e storico del cinema. La prima sezione è dedicata agli Albori, e ospiterà “Lo spettacolo irresistibile: percorsi della cinematografia dal 1896 alla grande guerra” con l’intervento di Luca Mazzei, storico del cinema dell’Università Tor Vergata di Roma. Tra fotografie, descrizioni e brani di film sopravvissuti al passato, l’esperto accompagnerà gli appassionati alla scoperta della cinematografia delle origini.

Sarà poi Monica Dall'Asta, Storico del cinema dell’Università di Bologna ad approfondire la sezione Pioniere con la relazione “Alice Guy al di là dello specchio”. Quella della Guy è una figura unica nella storia del cinema. A lei, che inizio la carriera di regista già nel 1896 e fu responsabile della realizzazione di quasi mille film, vengono attribuiti i primi video di finzione. Del Muto italiano parlerà invece Roberto Chiesi, critico cinematografico della Cineteca di Bologna, che esporrà “Dante e Maciste all’Inferno – Voragini, grotte e teatri satanici come scenari di cinema”. Sarà trattata una dimensione squisitamente cinematografica, onirica e visionaria, attraverso l’analisi dei film “L’inferno” di Francesco Bertolini, Giuseppe de Liguoro e Adolfo Padovano e di “Maciste all’inferno” di Guido Brignone.

Certamente molto attesa è la sezione sul muto in Sardegna, con relatore Giuseppe Pilleri, operatore culturale della Ficc Sardegna, che esporrà “La Sardegna e il cinema prima del sonoro”. Tra i film di cui si parlerà si possono vedere Cenere del 1916/17, famoso per la partecipazione di Eleonora Duse; Cainà e Il trionfo della vita, entrambi del 1921, recuperati e restaurati dalla Cineteca Sarda; La grazia, del 1929. Tra i film ancora da ritrovare, Il richiamo della terra, girato nel 1928 dal regista sardo Giovannino Bissi e In terra sarda del 1922, sicuramente girato in Sardegna da Luigi Romano Borgnetto.

L’ultima sezione sarà quella sul Muto contemporaneo, con l’intervento di Denis Lotti, Storico del cinema dell’Università di Padova che esporrà la relazione “Muto non muto – Note sull’estetica dell’ineffabile nel cinema sonoro, dagli anni Trenta ai giorni nostri”. Nel secondo Dopoguerra si sono succeduti omaggi metacinematografici, nostalgici o meno, in veste di tragedia o di commedia, rispetto allo star system e alle mitologie della Hollywood degli anni Venti. Ci sono poi film muti sperimentali (Schneider e Beckett, Jean Genet, Aki Kaurismäki), la parodia delle origini (Mel Brooks) e il più recente tentativo di ricostruire atmosfere per ripensarle talvolta anche reinventandole (The Artist, Blancanieves) o inserendo nei lungometraggi brevi film muti autonomi (“Gutterbals” in Il grande Lebowski; “Salomè” in Forgotten silver, il sogno in Parla con lei, le novelle edificanti in Cuore di Comencini), passando per le sperimentazioni cine-musicali di Philip Glass (Koyaanisqatsi) che aprono forse l’unico erede del cinema muto che ancor oggi possiamo riconoscere per affinità e funzioni, ossia il videoclip musicale.
Commenti
19:33
Con gli appuntamenti del 4 e del 6 aprile, la Società Umanitaria di Alghero prosegue il ciclo di film, conversazioni e approfondimenti intitolati Il cinema invisibile di Elsa Morante, dedicati al travagliato rapporto con la settima arte di una delle più grandi scrittrici e intellettuali del Novecento.


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