Ugo Cappellacci
17 gennaio 2017
L'opinione di Ugo Cappellacci
Anche sul latte i baroni chiudono gli occhi
La Giunta la smetta di ignorare strumentalmente ciò che abbiamo fatto noi e utilizzi gli strumenti già previsti dalla legge regionale 15 del 2010, richiamata oggi da Coldiretti. L’articolo 1 prevede degli aiuti per favorire l'adozione del pagamento del latte a qualità e per aggregare l'offerta Non meno importanti sono le disposizioni dell’articolo 5 per migliorare ed innovare i processi manageriali e favorire la costruzione di un piano coordinato di offerta delle produzioni. Sempre nella legge 15 sono previste una serie di misure per l’accesso al credito e per l’abbattimento degli interessi sui crediti contratti dalle imprese agricole.
Sono queste le azioni fondamentali per uscire dalla palude anziché continuare a propinare le solite rassicurazioni a mezzo stampa. Visto che la Giunta dei baroni, dopo tanti proclami, non ha tirato fuori soluzioni mirabolanti o ‘conigli dal cilindro’, almeno abbia il buon senso di leggere i documenti che ha nei cassetti. Per l’esponente azzurro ci sono anche altri strumenti per dare un segnale forte, positivo, al mondo delle campagne: nella scorsa Legislatura abbiamo approvato ben due leggi per la distribuzione dei prodotti agroalimentari sardi nelle scuole e nei servizi di ristorazione collettiva e nell’attuale giunta ci sono esponenti che hanno votato quel provvedimento o che hanno firmato protocolli per l’applicazione dello stesso, quando ancora governavamo noi.
La forza di queste leggi risiedeva proprio in un’azione di sistema, che, se applicata integralmente, correttamente e continuativamente, può portare a soluzioni stabili, non solo degli spot, e i produttori di latte a condizioni pari o anche superiori rispetto a quelle di altre realtà nazionali. Insomma, sono proprio le azioni tanto demonizzate dal centro-sinistra in passato ad offrire una via d’uscita efficace e duratura dalla crisi del comparto. Occorre applicare le leggi vigenti, ma per farlo occorre anche una forte volontà politica di considerare i pastori e gli agricoltori della Sardegna come una risorsa e non come un problema.
La giunta ed il centro-sinistra ora facciano un bagno di umiltà, scoprano il coraggio del confronto su provvedimenti concreti e soprattutto di riconoscere anche ciò che di buono è stato prodotto da noi per proseguire e rilanciare azioni il cui valore è al di sopra della fazione politica di chi temporaneamente governa la Sardegna. Per tre anni hanno snobbato un intero mondo: i baroni aprano gli occhi, trovino il coraggio di guardare in faccia la realtà o, in caso contrario, vadano a casa perché chi non sa dialogare e non lavora per trovare soluzioni non può guidare l’isola.
*coordinatore regionale di Forza Italia-Sardegna
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