Mariangela Pala
16 gennaio 2017
Porto Torres: un osservatorio a tutela delle maestranze locali
Richiesta del consigliere di Autonomia popolare Alessandro Carta di inserire nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno sull’istituzione di un osservatorio per tutelare le imrese e le maestraenze locali, costituito dalle rappresentanze di tutte le forze politiche che compongono l’assemblea civica
PORTO TORRES - Le maestranze locali e le imprese del territorio al centro delle politiche del lavoro che coinvolgono il nord ovest della Sardegna, in particolare Porto Torres il punto nevralgico di un sistema che sta attraversando uno dei momenti più delicati ed importanti in ottica lavorativa e occupazionale. Ancora tante le partite aperte, una su tutte il progetto chimica verde, le bonifiche del sito industriale dell’ex petrolchimico e le demolizioni dei vecchi gruppi energetici di Fiumesanto, che risulteranno determinanti nel fronteggiare la crisi economica, occupazionale e sociale solo se le professionalità e le aziende del posto verranno poste al centro di valutazioni determinanti che anche la politica è chiamata a svolgere.
Su queste premesse si comprende la richiesta del consigliere di Autonomia popolare Alessandro Carta di inserire nel prossimo consiglio comunale un ordine del giorno sull’istituzione di un osservatorio costituito dalle rappresentanze di tutte le forze politiche che compongono l’assemblea civica. «Un organismo volto a monitorare l’andamento delle principali vertenze lavorative presenti sul territorio nonché a tutelare i patti e gli accordi siglati tra i principali attori economici sul territorio con le istituzioni locali, la Regione Sardegna e i vari ministeri centrali», spiega il consigliere Carta.
Una sinergia tra le parti interessate che abbia come propulsore la politica locale. Le istituzioni, non per ultimo il consiglio comunale di Porto Torres, «hanno il dovere di porre in atto tutti gli sforzi volti a tutelare, promuovere e incentivare lo sviluppo delle imprese e delle maestranze locali - aggiunge Alessandro Carta - in considerazione della particolarità e dell’unicità del momento storico che la nostra comunità sta vivendo».
Dunque valorizzare il sistema delle imprese locali, piccole e grandi, a cui interessa il rigore etico ed il benessere dei residenti, che cominciano con il lavoro nella ricostruzione della propria città sofferente da troppo tempo di una crisi devastante. E’ un dovere almeno morale, infatti, da parte della politica pretendere dalle grandi aziende che investono nel territorio, dare alle imprese del posto la possibilità di lavorare e guadagnare per dare segnali concreti di sostegno alla ripresa sociale ed economica di Porto Torres.
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