Una manifestazione contro il progetto dell´inceneritore di Tossilo in programma sabato 29 ottobre alle ore 10.30. Alla protesta hanno già aderito decine di associazioni
TOSSILO - «Non posso immaginare uno Stato centrale che impone ai territori qualcosa che non vogliono». Così dichiarava il presidente Pigliaru il 13 ottobre, appena dieci giorni fa, in occasione della sua adesione al Si per il referendum costituzionale. «Ebbene non ha dovuto sforzarsi troppo con la sua immaginazione, dal momento che la IV sezione del Consiglio di Stato ha sospeso la sentenza contro l’inceneritore emessa dal Tar Sardegna, fortemente voluta e sostenuta dai cittadini e da numerosi sindaci dei territori, dai comitati di lotta, dalle organizzazioni ecologiste e indipendentiste» commenta l'indipendentista Pier Franco Devias, promotore di una manifestazione contro il progetto dell'inceneritore di Tossilo in programma sabato 29 ottobre alle ore 10:30.
Alla protesta hanno già aderito decine di associazioni. In barba alla chiara contrarietà espressa con una lunga mobilitazione, lo Stato centrale ha imposto qualcosa che i cittadini non vogliono. Nonostante Pigliaru non riesca ad immaginarlo. A dare una mano a questo sopruso di Stato è stata proprio la Regione, che si è appellata alla decisione del Tar, ponendosi essa stessa quindi contro la chiara volontà dei cittadini spiega.
«Appare altresì sconcertante che dal Piano Regionale sui Rifiuti emerga che questo gigantesco finanziamento di oltre 40 milioni serva per un impianto che dovrà essere spento entro il 2030. Un costosissimo impianto che, dopo il tempo di costruzione, resterà in funzione appena dieci anni: giusto il tempo di risolvere il problema rifiuti delle grandi città italiane, per poi gettare via i lavoratori sardi come limoni spremuti, come da abitudine consolidata. Noi Sardi non siamo servi di nessuno e la nostra terra non sarà la discarica di nessuno» conclude.
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