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A.B. 22 ottobre 2016
A Cagliari i Citizens Dialogues
«Europa dei territori è luogo di confronto di buone pratiche», ha dichiarato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna, davanti al Comitato europeo delle regioni


CAGLIARI – Ieri mattina (venerdì), nella Sala dell’Hotel Regina Margherita, un pubblico numeroso ed attento ha seguito l’appuntamento con i “Citizens dialogues” dei territori d’Europa, portati a Cagliari dal presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru nel suo ruolo di presidente della Commissione Enve (Ambiente ed Energia) del Comitato europeo delle Regioni. L’incontro, promosso dall’organizzazione europea insieme alla Regione Sardegna, era incentrato sulla lotta ai cambiamenti climatici e sull’obiettivo di contenere il riscaldamento globale sotto i 2gradi entro il 2030, come deciso nella Cop21 di Parigi. L’iniziativa, che ha riunito a Cagliari esperti, componenti del CdR e rappresentanti di organizzazioni scientifiche, è stato il primo dialogo pubblico sul Parere a firma di Pigliaru sull’attuazione dell’Accordo di Parigi, che porterà la voce delle città e delle regioni d’Europa alla Cop22 in programma tra due settimane a Marrakech. «La Regione Sardegna è pienamente consapevole della vulnerabilità del nostro territorio davanti al fenomeno dei cambiamenti climatici. Le azioni che portiamo avanti in questo senso sono il nostro apporto al confronto di buone pratiche in sede europea», ha detto Francesco Pigliaru aprendo l’incontro.

Dopo i saluti del Comune di Cagliari, rappresentato dalla vicesindaco Luisanna Marras, che ha illustrato le iniziative dell’Amministrazione cittadina soprattutto in termini di mobilità sostenibile, i lavori sono cominciati con le domande raccolte tra i cittadini e portate all’attenzione dei rappresentanti del CdR Pigliaru, Marco Dus (componente della Commissione Enve del CdR) e Petr Osvald (vicepresidente della Commissione Coter-Politica di coesione territoriale e bilancio-del CdR). Nelle risposte, ognuno di loro è entrato nel merito degli argomenti secondo il proprio ruolo in seno all’organizzazione europea: Pigliaru ha illustrato la concretezza del problema, sottolineando la necessità di un coinvolgimento sempre maggiore di città e regioni ai tavoli decisionali, «perché è il livello di governance regionale e locale quello più vicino ai cittadini e che si deve confrontare nel concreto e con immediatezza con le conseguenze causate dai cambiamenti climatici»; Dus ha portato la voce dei Comuni del Veneto, sottolineando la bontà della struttura del Comitato per il confronto delle buone pratiche che partono dai territori e l’importanza della dimensione europea soprattutto per i centri più piccoli; Osvald si è soffermato sui fondi europei, sulla necessità di renderne più facile l’accesso e le possibili azioni di intervento. I lavori sono poi andati avanti lungo due sessioni in forma di conferenza-dibattito sulle buone pratiche e sulle soluzioni adottate da altre regioni e città su mitigazione ed adattamento al cambiamento climatico.

Nella prima sessione, sono state illustrate le tematiche della ricerca, della crescita e degli investimenti per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi ed è stata moderata da Carlo Carraro, professore di Economia ambientale all’Università Ca’ Foscari di Venezia e vice co-presidente dell’Intergovernmental Panel on Climate Change, Gruppo di Lavoro III sulla mitigazione. La prima ad intervenire è stata Claire Jacobs, del Wageningen Environmental Research e leader del settore Agricoltura & Foreste nel progetto “Sector Engagement for the Copernicus Climate Change Service: Translating European User Requirements”. A seguire, il direttore di Climate-Kic Italia, Angelica Monaco, ed Osvald. La seconda sessione, moderata dall’assessore regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, si è concentrata sul ruolo dei governi regionali nell’implementazione dell’accordo globale sul clima. I relatori sono stati Dus, Fabienne Giovannini, consigliere esecutivo della Regione Corsica e presidente dell’Agenzia per lo sviluppo sostenibile, pianificazione e urbanistica e Stefano Caserini, docente di mitigazione dei cambiamenti climatici al Politecnico di Milano.

Nella foto: un momento dell'incontro
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«Usare la “cerimonia della campanella” per il passaggio di consegne tra il presidente uscente della Regione e quello eletto a me sembra una cosa mortificante». Non usa mezzi termini l´ex presidente Francesco Pigliaru


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