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Mariangela Pala 12 ottobre 2016
Bollette pazze e slacci: lo sportello Abbanoa che non c’è
Fioccano le proteste dei cittadini turritani per l’arrivo di bollette astronomiche di Abbanoa con preavviso di slaccio. Un problema che coinvolge l’intera isola tanto che il caso è stato sollevato dalla Associazione dei consumatori alle prese in questi giorni con i reclami di molti utenti. La protesta di Civiltà è Progresso


PORTO TORRES - Fioccano le proteste dei cittadini turritani per l’arrivo di bollette astronomiche di Abbanoa con preavviso di slaccio. Un problema che coinvolge l’intera isola tanto che il caso è stato sollevato dalla Associazione dei consumatori alle prese in questi giorni con i reclami di molti utenti. Diversi avvisi sono arrivati anche a chi aveva sottoscritto le procedure di conciliazione e la situazione è divenuta insostenibile. Cifre stellari da 2mila a 6mila euro che colpiscono una buona parte della cittadini pensionati, utenti indigenti che non possono pagare le bollette a cui viene intimato lo slaccio dei contatori dell’acqua.

Dal canto suo Abbanoa aveva avvisato che sarebbe passata al contrattacco verso le utenze con decine di bollette mai pagate e solleciti caduti nel vuoto. L’azienda aveva reso noto tempo fa di essere costretta “a chiudere la fornitura ai plurievasori dell’acqua: un atto dovuto nel rispetto della stragrande maggioranza dei clienti che paga regolarmente le bollette”. Inoltre aveva già avvisato che il disguido è dovuto a un problema informatico. Informazioni che andrebbero fornite tramite uno sportello apposito per utenti. Lo stesso promesso dal direttore generale di Abbanoa, Sandro Murtas nell’incontro che si era tenuto a Porto Torres in occasione dell’assemblea pubblica organizzata da La Sinistra e dall’associazione “Civiltà è Progresso” che da tempo si preoccupa di tutelare gli utenti del servizio idrico.

Tre gli strumenti di tutela per l’utenza proposti da Murtas: soluzione negoziata, conciliazione e call center con numero verde. A tutela degli utenti, l’ufficio continuativo per una fase di verifica concentrata. «Apriamo un ufficio a Porto Torres senza interrompere fino a quando non si finisce», aveva detto. Un impegno non mantenuto neppure dall’amministrazione comunale che aveva garantito nel dicembre scorso che «si stava già lavorando sugli slacci dal mese di agosto 2015 con l’apertura di uno sportello per gli utenti». Un ufficio fantasma che i cittadini non hanno potuto prendere d’assalto perché mai attivato.

«Se il sindaco di Sassari ha intrapreso una battaglia contro Abbanoa per tutelare i suoi concittadini, qui a Porto Torres, tutto tace», interviene l’associazione Civiltà è Progresso. Eppure sono decine gli slacci che l'azienda idrica sta effettuando a carico dei plurimorosi, e nei giorni scorsi erano scattate le denunce per "furto di acqua" «perché utenti ai quali era stato portato via il contatore si erano allacciati alla rete in quanto non hanno la possibilità di far fronte alle esose richieste di Abbanoa né posono stare senz'acqua», replica Civiltà è Progresso. Ma vi è un fatto grave, secondo l’associazione, che sta avvenendo in città: «molti di quegli utenti che avevano presentato reclamo negli uffici del Palazzo del Marchese due anni fa, quando Abbanoa aveva sottoscritto un protocollo d'intesa con l'allora sindaco Scarpa, in questi giorni stanno ricevendo l'intimazione a pagare senza che siano stati contattati per la conciliazione», sottolinea Alba Rosa Galleri, Presidente di Civiltà è Progresso.

Altra questione grave sono le bollette anomale, «che non c'è verso di fare esaminare perché in zona non c'è un ufficio o un funzionario dell'ente gestore che se ne prenda carico», aggiunge Galleri. Si tratta di quegli utenti ai quali, in seguito alla sostituzione del contatore, vengono addebitati nei mesi successivi consumi anche di cinque metri cubi giornalieri che, «oltre ad incidere come quantità, - spiega - incidono anche come costo a metro cubo, giacché la maggior parte dell'acqua viene conteggiata nelle fasce di eccedenza più elevate».

A fronte di questa situazione «vi è la totale assenza dell'amministrazione comunale: il sindaco, durante l'ultima assemblea alla sala Canu, aveva chiesto l'elenco degli utenti che avevano casi controversi perché sarebbe dovuto venire un funzionario di Abbanoa ad affrontarli», - racconta la presidente Alba Rosa Galleri - . L'elenco è stato consegnato, ma di funzionari neanche l'ombra, col risultato che ora, a quegli utenti si sta minacciando lo slaccio». "Mai più slacci senza contattare il comune" si era comunicato qualche tempo fa alla cittadinanza. Ma il comune non c’è e tantomeno lo sportello Abbanoa.


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