A.B.
28 agosto 2016
Arti Visive all´Argentiera
In programma martedì 30 agosto, alle ore 18, al Pozzo Podestà, la mostra finale di Almanacco Migratorio
SASSARI - Pozzo Podestà, spalanca le porte alle Arti visive e lo fa per una mostra che nasce e si sviluppa sulle tracce (non ancora) perdute dell’attività mineraria della Nurra. Tra queste rovine dimenticate, dal 1 al 30 agosto, nove giovani artisti hanno preso parte alla terza edizione di “Almanacco Migratorio. Arti visive all’Argentiera”, residenza artistica dove cultura e creatività ridefiniscono, attraverso il linguaggio contemporaneo dell’arte, l’identità del borgo minerario dismesso. Curato da Marco Zamburru, con il patrocinio del Comune di Sassari e la collaborazione di Rita Marras dell’associazione culturale La città di Ar, il progetto trasforma l’Argentiera in uno spazio di rigenerazione urbana dove pittura, scultura, fotografia, videoarte e p trovano un peculiare luogo di sperimentazione.
Chiamatela pure cittadella dell’arte, fatto sta che tutto il borgo diviene uno spazio espositivo e di dialogo a cui gli artisti non solo non si sottraggono, ma anzi prestano un profondo ascolto. La loro personale interpretazione dei luoghi porta ad una riqualificazione certamente diversa da quella originaria, ma che riconsegna alla realtà l’evocazione del ricordo e l’obbligo della riflessione. Gli artisti in questo mese di residenza hanno interagito con il circostante e con il presente, instaurando un dialogo tra identità personale, luogo disabitato e da abitare.
Le opere realizzate durante la residenza saranno destinate permanentemente al borgo, con il fine di creare nel tempo un museo a cielo aperto per la salvaguardia dell'antica miniera. Alberto Gori, Andrea Nevi, Luca Mauceri, Rebecca Filippi, Nur Terun, Jacopo Raclik, Leonardo Magnani, Emiliano Renzini e Marco Zamburru gli artisti che hanno partecipato al progetto, aspettano appassionati e curiosi all'atto finale della manifestazione.
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