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A.B. 25 agosto 2016
Guardia Costiera contro i furbetti dell’ombrellone
Blitz al'alba della Capitaneria di Porto di Oristano: sequestrati ombrelloni, lettini e sdraio


ORISTANO - Nottata intensa per gli uomini della Capitaneria di Porto–Guardia Costiera di Oristano, che in occasione dell'operazione Mare sicuro hanno intensificato i controlli sulle spiagge ed in ambito portuale. In particolare, nel mirino dei militari sono finiti i cosiddetti “furbetti dell’ombrellone”, che occupano, sin dalla sera o di prima mattina, con ombrelloni e lettini tratti di spiaggia libera sottraendola di fatto alla piena disponibilità dei bagnanti residenti e non.

Infatti, oggi, dalle ore 5.30 alle 8, gli uomini della Capitaneria di Porto di Oristano hanno effettuato un'operazione di polizia demaniale sui litorali di Putzu Idu, Sa Rocca Tunda, Su Pallosu e S’Arena Scoada, località del comune di San Vero Milis, finalizzato a contrastare il fenomeno dell'occupazione abusiva delle spiagge. È infatti assai diffuso il malcostume di lasciare sugli arenili liberi, al calare del sole, attrezzature da spiaggia quali ombrelloni e sdraio per avere la certezza di avere una postazione assicurata sul mare la mattina successiva. Tale comportamento, oltre a costituire un malcostume nei confronti del diritto di tutti al libero uso delle spiagge, contrasta con quanto previsto dall’ordinanza balneare della Regione Autonoma della Sardegna del 17 maggio 2016: «è vietato lasciare, oltre il tramonto del sole, sulle spiagge libere, ombrelloni, sedie a sdraio, tende o altre attrezzature comunque denominate». Sono stati quindi sequestrati otto ombrelloni, due lettini da spiaggia, tre sedie sdraio ed una tavola da surf rinvenuti sulle spiagge battute dai militari, restituendole al pubblico uso della cittadinanza.

Inoltre, durante la notte, inoltre, grazie ad una segnalazione, alle 3.15 circa, il personale della Capitaneria di Porto di Oristano ha individuato e fermato un pescatore subacqueo intento nella pesca abusiva di mitili all’interno del porto industriale. Gli uomini della Guardia Costiera hanno quindi provveduto a sequestrare il materiale utilizzato per la pesca di frodo (muta da sub, maschera, boccaglio, due taniche galleggianti, due retini ed una paletta d’acciaio) e ad elevare verbale di contravvenzione nei confronti del sub. Il pescato (circa 12chilogrami di cozze) è stato invece rigettato in mare. Il quantitativo rinvenuto e l’assoluta indifferenza di persone che agiscono senza alcuno scrupolo avrebbero potuto, se non si fosse operato per tempo, dar corso ai presupposti per un’attività illecita in dispregio delle più elementari norme di igiene pubblica con un elevatissimo rischio per la salute degli ignari consumatori.


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