A.B.
12 agosto 2016
Sardegna-Russia: Pigliaru incontra l´ambasciatore
«La Sardegna è stata apripista in Italia dell’Ict ed ancora adesso il settore è in forte espansione. Per un’isola, esportare digitale è più facile che esportare beni materiali, perché non ci sono costi di trasporto. Siamo i secondi in Italia, dopo la Lombardia, per capitale di rischio investito in start up innovative e ci interessa siglare accordi con imprese leader nel mondo, come già accaduto con Huawei», ha concluso il presidente della Regione Autonoma della Sardegna
CAGLIARI - Prospettive di cooperazione in particolare nell’ambito industriale e turistico, dell’agroalimentare e dell’Ict. Si è articolato intorno a questo tema l’incontro di ieri mattina (giovedì), a Villa Devoto, tra il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru, con l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras e l’ambasciatore plenipotenziario della Federazione russa in Italia Sergey Razov.
Sottolineando la presenza di alcuni importanti investitori russi in Sardegna, Pigliaru ha ribadito l’interesse ad attrarre più investimenti dall’estero. Sul potenziale di sviluppo dell’offerta turistica sarda, condiviso il crescente interesse dei cittadini russi verso le bellezze della Sardegna, il presidente della Regione ha ipotizzato una potenziale collaborazione per intensificare la diffusione di un turismo destagionalizzato, che riguardi anche i mesi della primavera-autunno e flussi turistici e località più ampie rispetto alle attuali, in gran parte circoscritte al Forte Village ed alla Costa Smeralda, invitando l’ambasciatore a vagliare anche la possibilità di voli diretti per la Sardegna.
Da ultimo, nell’incontro si è trattato di Information technology ed agroalimentare, campi in cui la Sardegna vanta numerose imprese ed iniziative di qualità e per le quali è importante valutare se ci siano spazi per comuni prospettive di sviluppo ed investimento. «La Sardegna è stata apripista in Italia dell’Ict ed ancora adesso il settore è in forte espansione. Per un’isola, esportare digitale è più facile che esportare beni materiali, perché non ci sono costi di trasporto. Siamo i secondi in Italia, dopo la Lombardia, per capitale di rischio investito in start up innovative e ci interessa siglare accordi con imprese leader nel mondo, come già accaduto con Huawei», ha concluso Pigliaru.
Nella foto: stretta di mano tra ambasciatore Razov e presidente Pigliaru
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