PULA – Il 34esimo Festival La Notte dei Poeti, organizzato dal Cedac, sfoglia le sue ultime pagine nel segno del mito e della musica d'autore. Domani, martedì 2 agosto, alle ore 21.30, nell'ex Municipio di Pula, spazio alle “Geografie Fisiche [tracce di memorie vocali]”, di e con l'attrice e performer Monica Serra. Lo spettacolo si ispira alla figura di Cassandra, la principessa troiana profetessa di sventure: una pièce originale in cui la visione del futuro s'intreccia al tema della guerra e la tragedia di una città, assediata e vinta con l'inganno, si confonde con i drammi contemporanei.

Focus sulla figlia di Priamo, amata da Apollo, che secondo la leggenda le offrì il dono della profezia per poi “punirla” del suo rifiuto con l'amara condanna di non essere mai creduta, per una partitura fisica e vocale in cui il pubblico diventa testimone e protagonista, insieme all'artista, con l'evocativo sound design di Simon Balestrazzi e Marco Ferrazza ai live electronics. La piece fonde etica ed estetica, riscoprendo l'antico mito e la moderna versione di Christa Wolf, per interrogarsi sul tema della femminilità e sul ruolo della donna nella società, e più ancora sul potere di uno sguardo e di una coscienza capaci di scandagliare la mente umana e intuire i pensieri e le azioni che ne scaturiranno, di anticipare le conseguenze funeste della sconsideratezza e temerarietà umane.

Il dono di indovinare il futuro diventa un peso, quasi una maledizione per la giovane principessa, immaginata dalla scrittrice tedesca come una ribelle, che si oppone agli inganni ed ai vizi, e che dalla sua felice adolescenza (“fanciulla che ero, immagine desiderante e struggente, figura giovane e radiosa dentro una zona di luce”) trascorre verso una profonda ed irreversibile consapevolezza degli oscuri giochi di potere e delle mistificazioni che porteranno al conflitto. Cassandra sa e non può fingere di non sapere ciò che avverrà ma le sue parole vengono accolte con scherno, e con sdegno dai suoi concittadini, la prematura saggezza della giovane donna che annuncia morte e distruzione, come naturale conseguenza di una guerra rovinosa, viene interpretata come una sorta di follia. Il suo dolore e le sue suppliche saranno ignorate, sminuite, soffocate dall'entusiasmo guerriero della grande impresa bellica, e quando la catastrofe puntualmente si verificherà, la colpa divisa tra uomini e dei, a lei spetterà la sorte comune alle altre donne di Troia, preda dei vincitori: schiava di Agamennone, vedrà avverarsi la cupa immagine di un destino di sangue, con il duplice delitto di Clitemnestra, e così compiersi la propria fine.

Nella foto (di Giorgio Russo): Monica Serra