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Mariangela Pala 13 luglio 2016
Giudice di pace, protesta avvocati: «l’ufficio deve restare aperto»
Avvocati impegnati in un fronte comune per chiedere la sospensione della delibera di Giunta con la quale si è deciso di chiudere l´ufficio del Giudice di pace adducendo motivazioni legate ai pochi procedimenti attivati presso l´ufficio di Porto Torres e la mancanza di sostanziali vantaggi nel mantenimento del servizio


PORTO TORRES - Avvocati impegnati in un fronte comune per chiedere la sospensione della delibera di Giunta con la quale si è deciso di chiudere l'ufficio del Giudice di pace adducendo motivazioni legate ai pochi procedimenti attivati presso l'ufficio di Porto Torres e la mancanza di sostanziali vantaggi nel mantenimento del servizio. Giustificazioni che non convincono i ventuno avvocati che invitano il sindaco e la giunta a voler aprire un confronto con la cittadinanza e gli operatori della giustizia «domandando si da ora la revoca o l’annullamento della delibera».

L’avvocatura cittadina, alla luce della normativa in materia, prende atto che l’atto deliberativo si pone in contrasto con i principi democratici dell’ordinamento giuridico e pertanto deve essere ratificato dal Consiglio comunale. Giudicando «Prive di ogni fondamento» le ragioni che giustificano la scelta di sopprimere «un presidio irrinunciabile di giustizia nel territorio», i legali sottolineano come «ben diversamente da quanto sostenuto dall’amministrazione comunale, l’ufficio abbia registrato negli ultimi mesi una significativa crescita del numero di procedimenti trattati, sia civili che penali, e in vista dell’imminente riforma del processo civile, già in discussione in Parlamento, è prevista una crescita esponenziale del carico di lavoro in conseguenza dell’ampliamento delle competenze che saranno attribuite ai Giudici di pace».

Diverse le prerogative e i vantaggi “sostanziali” spiegati dai legali che prendono di mira procedura e metodo, perché obbligare i cittadini a dover spendere anche in benzina, tempo e fatica potrebbe negare di fatto il diritto a molti di ottenere giustizia. «Sfugge all’amministrazione che la peculiarità del Giudice di pace è proprio quella di fornire ai cittadini un accesso diretto alla giustizia, perché molti procedimenti di competenza del Giudice possono essere sottoposti personalmente dagli interessati. La sede di Porto Torres avrebbe, dunque, tutti i numeri per essere considerato attivo ed efficace. «Sarebbe stata sufficiente una verifica diretta presso l’ufficio nei giorni di udienza per accertare l’affluenza dei cittadini che chiedono di essere ricevuti da Giudice e che comunque chiedono consigli al personale delle cancellerie per la risoluzione delle problematiche attinenti alla giustizia».

Privare la città dell’unico e più prossimo presidio di tutela giurisdizionale, avrebbe, secondo gli avvocati, ripercussioni negative e notevoli anche sul relativo indotto economico e commerciale rispetto alla motivazione «pretestuosa di antieconomicità» presentata dall’amministrazione comunale. «Appare del tutto fuori luogo affermare che la chiusura dell’ufficio giudiziario non causerà esborsi economici ai cittadini: parametrare le esigenze di giustizia con aspetti esclusivamente economici, appare non solo riduttivo, ma ancor più sintomatico di una scarsa sensibilità e minima conoscenza delle problematiche che coinvolgono famiglie e persone per le quali la distanza o anche solo il costo di un biglietto dell’autobus può essere gravoso e disagevole».

Su questi numeri e priorità, l’avvocatura cittadina impegnata in prima fila auspica un confronto aperto con i cittadini, il Consiglio comunale e gli operatori delal giustizia nel rispetto delle regole democratiche, delle prerogative dell’assemblea civica e del diritto amministrativo.
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