Coinvolge dieci detenuti del carcere di Uta il progetto Archivio digitale, finanziato dall’Assessorato Regionale delle Politiche sociali e portato avanti dall’Assessorato Regionale degli Enti locali
ALGHERO - Coinvolge dieci detenuti del carcere di Uta il progetto Archivio digitale, finanziato dall’Assessorato Regionale delle Politiche sociali e portato avanti dall’Assessorato Regionale degli Enti locali. L’iniziativa, presentata questa mattina (mercoledì) dagli assessori Luigi Arru e Cristiano Erriu, con i direttori generali Stefania Manca ed Elisabetta Neroni, vede la collaborazione della direzione della Casa circondariale di Uta, del Ctm, dell’Archivio di Stato, del Comune di Cagliari, della casa editrice Arkadia, della Cooperativa Sociale Cellarius.
Per un anno (da aprile 2016 a marzo 2017), i dieci detenuti lavoreranno alla digitalizzazione di documenti cartacei della Regione Autonoma della Sardegna e dell’Archivio storico dell’ex carcere di Buoncammino: quattro saranno impiegati nell’Ufficio Tutela del Paesaggio, quattro nella Casa circondariale di Uta con i documenti forniti dall’Assessorato Regionale dell’Urbanistica e due negli uffici dell’Archivio di Stato. “E’ importante che questa iniziativa di reinserimento avvenga nella Pubblica Amministrazione – ha sottolineato Erriu - Nello stesso tempo, viene portata avanti un’azione di recupero della memoria storica e culturale della documentazione della Regione”.
“L’obiettivo delle Politiche sociali e di interventi come questo – ha sottolineato Arru – è quello di recuperare le persone che si sono trovate in difficoltà e hanno sbagliato. Lavoriamo per l’inclusione attiva dei detenuti e perché, una volta scontata la pena e rimessi in libertà, non tornino in carcere”. Dall’inizio del progetto, e dopo un periodo di formazione di circa tre settimane, i detenuti coinvolti hanno lavorato su ventiquattro registri, digitalizzando circa 4mila pagine (per un totale di circa 2130 immagini) ed effettuando circa 34800 registrazioni sul database creato dall’Assessorato.