PORTO TORRES - «Risulta molto strano apprendere che l'amministrazione comunale di Porto torres presenterà una progetto di reinserimento degli ex lavoratori del nostro stabilimento senza coinvolgere tutti i soggetti sindacali che fino ad oggi sono stati protagonisti di battaglie a difesa del tessuto industriale del territorio», Così il segretario generale Uiltec-Uil, Giovanni Tavera sottolinea l’impegno del sindacato nelle diverse vertenze a tutela dei lavoratori, esprimendo la sua perplessità per non essere stati coinvolti nell’incontro tra le amministrazioni comunali di Porto Torres, Sassari, Alghero e Insar a cui hanno partecipato anche Femca-Cisl per esaminare il progetto Insar da presentare alla Regione per il reinserimento di centinaia di lavoratori dell’indotto che con la chiusura degli impianti industriali hanno perso l'occupazione.

A quell’incontro mancavano le organizzazioni sindacali della Filctem-Cgil e Uiltec-Uil. «Il nostro sindacato – aggiunge Tavera - è sempre stato presente a tutti gli appuntamenti che hanno riguardato i temi industriali del nostro petrolchimico, dal progetto Matrica, al percorso delle bonifiche, al destino della vertenza Versalis, mettendo in campo un atteggiamento attivo e propositivo, per questo risulta poco comprensibile e inaspettata la non convocazione a un tavolo così delicato».

Il segretario Uiltec Tavera sottolinea come per la seconda volta «il comune ha probabilmente sbagliato indirizzo di posta, così come fece per la convocazione dell’assemblea sul lavoro, avvenuto qualche mese fa», ma sul piano Insar «riteniamo che sia riduttivo da parte della politica concentrare le forze solo al tema dell'indotto quando il resto del progetto va avanti a rilento. Il coinvolgimento - prosegue e la condivisione deve nascere dalla convinzione che solo insieme si può ottenere un fronte comune, solido e forte se no si rischia di alimentare singole battaglie che non portano vantaggi ai disoccupati e cassintegrati del nostro territorio». Sul “Protocollo della chimica verde” il segretario generale Uiltec non risparmia critiche neppure alle giunte regionali che si sono susseguite negli anni.

«Un percorso duro, travagliato e pieno di insidie. Tra poca convinzione e assenza di istituzioni e ben due amministrazioni regionali, oggi ci troviamo una realtà industriale virtuosa, innovativa e sostenibile realizzata al 40% con un forte ritardo nella sua realizzazione visto che il cronoprogramma di realizzazione aveva come termine ultimo il 2017». Secondo Giovanni Tavera uno dei temi più sensibili e più trascurato, che avrebbe dovuto governare la Regione Sardegna, era quello sul governo dei lavoratori diretti e indiretti che sarebbero dovuti uscire dalle attività industriali per via della fermata degli impianti di chimica di base e delle lungaggini della realizzazione di tutte le fasi dei nuovi impianti. «Le organizzazioni sindacali hanno sempre, con una marcata unità di intenti, lottato conclude Tavera - affinché tutti i punti cardine (investimenti industriali, filiera agricola, ricerca, indotto, sviluppo a valle) si realizzassero mettendo in campo, da ormai cinque anni, una importante e delicata sensibilizzazione della politica locale, istituzionale, regionale e nazionale sui temi principali prima citati».