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Nuoro NewsnotizieportotorresPoliticaEconomia › Lai a De Scalzi: «investimenti reali o via dalla Sardegna»
Mariangela Pala 23 giugno 2016
Lai a De Scalzi: «investimenti reali o via dalla Sardegna»
Il senatore Pd Silvio Lai rimarca la necessità di avviare investimenti a lungo termine. Niente campi rinnovabili se non connessi a centri di ricerca o a parchi tecnologici


PORTO TORRES - Dopo la buona notizia della interruzione delle trattative di Eni per la cessione della quota di maggioranza di Versalis al fondo americano Sk Capital, il senatore Pd Silvio Lai rimarca la necessità di avviare investimenti a lungo termine che diano stabilità di prospettive occupazionali nel campo delle rinnovabili, connessi a centri di ricerca e tecnologia avanzata. «I progetti di Eni nelle rinnovabili vanno bene ma solo se collegati ad investimenti che consentano prospettive concrete di sviluppo e occupazione nei territori in cui vengono programmati. I posti di lavoro che durano il tempo necessario per avviare i progetti non ci bastano più. Vogliamo che venga proposta una programmazione seria e con una prospettiva non di pochi mesi o anni. Per questo motivo ben vengano gli interventi nel settore delle energie rinnovabili ma solo se vengono connessi alla realizzazione di centri di ricerca e parchi tecnologici».

I territori maggiormante colpiti dalla crisi e interessati dagli investimenti, stanchi della situazione di stallo ralativa a progetti ormai fermi da anni, secondo il senatore Lai hanno bisogno di certezze per il futuro. «La Sardegna ed in particolare Porto Torres sono già rimaste scottate da esperienze recenti. Come quella di Eon a Fiumesanto che prima ha legato la realizzazione dei due nuovi gruppi all’avvio di un progetto sul fotovoltaico. Una volta completato quest’ultimo ha abbandonato l’idea dei nuovi gruppi».

Per il senatore Pd non bastano più le promesse o i propositi che poi rimangono lettera morta soprattutto nella parte che dovrebbe dare ricadute certe nei territori che ospitano gli investimenti. «Ci sembra invece naturale pensare a progetti di ampio respiro che partendo dagli impegni già assunti sulla chimica verde, da rispettare in toto anche e soprattutto per quanto riguarda i posti di lavoro, - aggiunge - possano far sì che il nord Sardegna diventi un punto di riferimento nella ricerca e nelle produzioni innovative e a basso impatto ambientale. Solo con questi presupposti si può parlare di progetti legati alle energie rinnovabili. Si attui quanto già firmato a suo tempo per Matrìca, si lavori per creare nel territorio un centro di eccellenza nel campo della green e blue economy e poi si potrà iniziare a discutere anche di fotovoltaico.»
26/3/2024
Nel 2023 le imprese femminili registrate in Sardegna erano 39.556, quelle attive 33.813, poco più di 19mila iscritte nel registro della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano e di queste 16.245 attive


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