ALGHERO - Dopo la messa in onda su Report del reportage Cinacittà, Giuliano Marrucci presenta la versione integrale del suo documentario Cemento Rosso. L’ultima fatica del giornalista, che da quindici anni collabora al programma della Gabanelli, «si concentra sul fenomeno che più di ogni altro ha caratterizzato la trasformazione dell'impero di mezzo: il repentino spostamento di oltre 500milioni di persone dalle campagne alle città nell'arco degli ultimi trent'anni, il più ampio e rapido processo di urbanizzazione della storia dell'umanità. Il risultato è che oggi delle dieci città al mondo col maggior numero di abitanti, cinque sono cinesi, e in tutto il paese ci sono cento città con oltre un milione di abitanti». L'autore ha attraversato in due viaggi buona parte del Paese, cercando di comprendere come sia stato possibile gestire questo gigantesco fenomeno senza essere sepolti dalle bidonville che caratterizzano tutte le grandi metropoli dei paesi in via di sviluppo, e senza essere travolti dal proliferare di disordini sociali e microcriminalità.

Quello che è emerso, è la straordinaria efficienza con cui il paese si è saputo dotare delle infrastrutture necessarie. «Se la Cina – aggiunge Marrucci - in termini di reddito pro capite, ha raggiunto il livello delle così dette “lower-middle income economies” soltanto a metà degli Anni 2000, in termini di infrastrutture urbane questo livello era già stato raggiunto dieci anni prima. A partire dalla rete di metropolitane, che entro il 2020 sarà presente in quaranta città, e che con i suoi 7000chilometri di estensione sarà cinque volte più grande di quella statunitense. Una straordinaria capacità di investimento resa possibile dal fatto che in Cina non esiste proprietà privata dei terreni. Tutti i terreni sono di proprietà pubblica, e vengono dati in concessione per periodi limitati ai costruttori che se li aggiudicano nell'ambito di agguerritissime aste pubbliche. Sono proprio gli introiti di queste aste, che finanziano ormai l'80percento delle attività delle amministrazioni locali, e che permettono di alzare continuamente il livello delle infrastrutture. E grazie all'impetuoso boom economico, nonostante la gigantesca pressione demografica che ha riguardato in particolar modo le città principali, lo spazio residenziale a disposizione di ogni cittadino urbano è passato da meno di 4metri quadrati negli Anni Ottanta ai 35metri quadrati attuali. Ecco come si spiega il fatto che nel solo biennio che va dal 2011 al 2013 la Cina, ha consumato una volta e mezzo il cemento che gli Stati Uniti hanno impiegato durante tutto il Ventesimo Secolo».

Cemento Rosso è il documentario con cui Giuliano Marrucci cerca di far toccare con mano al pubblico italiano questo impressionante turbinio di cifre e statistiche. Una versione ridotta è stata trasmessa su Report. Per assistere alla versione integrale potete partecipare ad una delle proiezioni pubbliche che l'autore sta organizzando in tutto il paese. Giunto ieri (venerdì) in Sardegna, Marrucci ha presentato il suo documentario al circolo Antonio Gramsci di Cagliari, ed oggi, alle ore 18.30, sarà a Lo Quarter di Alghero, alla presenza del sindaco Mario Bruno. L'intento non è solo quello di illustrare il processo avvenuto, ma anche di cercare di comprendere quali opportunità si presentano ad aziende e professionisti italiani in questa fase dello sviluppo urbano cinese, dove comincia a diventare impellente l'esigenza di innalzare il livello qualitativo delle costruzioni, a partire dalla riqualificazione energetica di quello che esiste già. Un mercato di dimensioni inimmaginabili, dove il know-how italiano potrebbe facilmente ritagliarsi un posto in prima fila, se solo finalmente imparassimo a fare davvero sistema.

Nella foto (da Facebook): Giuliano Marrucci