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Mariangela Pala 21 maggio 2016
Rete Meropolitana: Porto Torres frena lo Statuto
Così il Consiglio comunale a Porto Torres pur condividendone i principi ispiratori non approva alcune disposizioni contenute nella bozza dello statuto della rete e all’unanimità da mandato al sindaco Sean Wheeler di procedere ad una rielaborazione dei criteri di rappresentatività


PORTO TORRES - Trovare una quadra sulla rappresentatività dei singoli comuni perché la Rete Metropolitana rappresenta comunque un’opportunità. Così il Consiglio comunale a Porto Torres pur condividendone i principi ispiratori non approva alcune disposizioni contenute nella bozza dello statuto della rete e all’unanimità da mandato al sindaco Sean Wheeler di procedere ad una rielaborazione dei criteri di rappresentatività previsti, per un riesame da sottoporre all’attenzione dei sindaci che compongono l’assemblea della Rete Metropolitana. L’impegno del sindaco è quello di invitare i suoi pari ad un rapido confronto.

Un lungo dibattito tra maggioranza e opposizione ha preceduto la stesura del documento, in cui le parti hanno ribadito le prerogative della città turritana con il suo porto, l’area industriale e l’isola dell’Asinara. Otto i comuni dell’area vasta che fanno parte della Rete (Sassari, Porto Torres, Sennori, Sorso, Stintino, Alghero, Castelsardo e Valledoria), sei si sono detti favorevoli, ma a frenare la marcia ancora Alghero e Porto Torres. Il comune turritano dapprima avanza dubbi sui criteri di ponderazione dei voti all’interno della rete chiedendo di modificare le percentuali di rappresentanza per ciascun comune, tenendo in considerazione sia la popolazione ma anche le infrastrutture messe a disposizione dalla città.

Più rappresentatività per Porto Torres, quindi, con 3 assessori invece di 2 ad affiancare il presidente, fino alla proposta dell’”uno vale uno”, un problema posto più volte dal sindaco Wheeler. «Più che una rete mi sembra una ragnatela con delle maglie che si dilatano – ha detto il primo cittadino – mentre io nell’idea di rete ho sempre ribadito il concetto che “uno vale uno” per dare uguale rappresentanza e dignità a ciascun comune». Stesso peso nelle decisioni, dunque, e massima condivisione sulle scelte da parte di tutta la rete dei comuni. «L’uno vale uno fa saltare il banco – sottolinea il consigliere Massimo Cossu – perché rispetto ai comuni minori rischiamo di perdere le nostre peculiarità ponendoci sul loro stesso piano». Per il consigliere sarebbe stato utile approfondire l’argomento di importanza “epocale” nelle riunioni di commissione dove le posizioni sono cambiate più volte, sottolineando i ritardi del sindaco nella gestione dell’iter pur avendone avuto l’opportunità nel confronto con gli altri sindaci.

Una posizione condivisa dai colleghi dell’opposizione contrari al principio dell’”uno vale uno” con il consigliere Claudio Piras che condivide la possibilità di una modifica delle percentuali di rappresentatività a favore di Porto Torres, e il consigliere Alessandro Carta che rileva come la Rete debba essere il pretesto per una rivincita di questo territorio. «Credo che tutti debbano spogliarsi della casacca dei partiti e fare un ragionamento a favore della nostra città – sostiene Costantino Ligas – per far si che la rete rappresenti uno strumento utile per andare avanti».

A ritornare sul concetto dell’”uno vale uno” il capogruppo di maggioranza Gavino Bigella «se vogliamo parlare di Rete è giusto che ogni sindaco valga uno, inutile parlare di percentuali che avvantaggiano alcuni comuni rispetto ad altri». Nel dibattito anche Paola Conticelli che sottolinea la possibilità di proporre un’idea nuova di sviluppo concentrandosi sui benefici economici che dalla rete possono derivare.

Critico il consigliere Davide Tellini «il sindaco ha partecipato a 3 riunioni con i sindaci ma il problema della rappresentatività non è stato posto da Porto Torres bensì da altri amministratori del M5s». L’argomento, secondo Tellini andava affrontato prima in Consiglio senza “suggerimenti” da parte di consiglieri di Alghero o Sassari. In aula la discussione ha interessato anche i consiglieri Carlo Marongiu e Antonella Demelas. Tutti d’accordo a chiedere all’assemblea dei sindaci maggiore considerazione per una città che negli anni è stata generosa nei confronti del territorio, ma con il rischio di far fallire il progetto della Rete Meropolitana del nord Sardegna.
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