La Compagnia di carabinieri di Siniscola ha individutao i pescatori-killer che avevano attaccato al collo di un gabbiano un petardo, facendo poi esplodere il volatile in volo
NUORO - «A volte Facebook è un grande strumento», con queste parole il carabiniere Fabio Casula annuncia sui social network l'individuazione da parte dei suoi colleghi della Compagnia di Siniscola (Nuoro), dei pescatori-killer che avevano attaccato al collo di un gabbiano un petardo, facendo poi esplodere il volatile in volo [
LEGGI]. Gli autori del vile gesto, ripreso in un video che ha fatto il giro della Rete, sono stati denunciati.
Ora rischiano fino a due anni di carcere. Il video che riprendeva i due mentre si divertivano a compiere quell'atto di crudeltà su un indifeso gabbiano, che si era posato sul loro peschereccio tra Siniscola e La Caletta, a San Teodoro, in Gallura, aveva ricevuto in poco tempo decine di migliaia di visualizzazioni, scatenando commenti di rabbia del popolo del Web.
In base all'articolo 544-ter del Codice penale «chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione a un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5 000 euro a 30 000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell'animale».